Covid, immunologa Antonella Viola contraria a Dpcm: “non fermerà contagi, c’erano alternative”

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Antonella Viola
L'immunologa Antonella Viola in diretta da Padova

L’immunologa Antonella Viola, Professoressa Ordinaria di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e Direttrice Scientifica dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP-Città della Speranza), ha espresso in due lunghi post su Facebook la sua contrarietà alle misure contenute nel nuovo dpcm del governo. “La decisione di imporre la chiusura di bar e ristoranti, palestre, teatri e cinema significa condannare intere famiglie alla disperazione e un intero paese ad una tensione sociale insostenibile – afferma -. E’ una decisione irrazionale, cieca, assurda. Non so se queste misure avranno un impatto sulla diffusione dei contagi e, onestamente, io non lo credo, perché le persone si incontreranno ugualmente ma in posti non controllati (ma mi auguro di sbagliare). Certamente avrà un impatto disastroso sulla salute di moltissimi individui e di tutta la collettività. Nel tempo, aumenteranno i casi di depressione, i suicidi, la violenza domestica. La didattica a distanza per tutte le classi delle superiori contribuirà a peggiorare il quadro, sia a breve sia a lungo termine. Per molti ragazzi la scuola è l’unico posto sicuro, l’unico strumento che possa salvarli, l’unico luogo di socializzazione“.

Il vice-ministro Sileri mi ha chiamato ieri sera e mi ha espresso tutta la sua contrarietà a queste misure inutili e dannose. Ma evidentemente l’irrazionalità ha prevalso sull’equilibrio.
Tra un mese ci troveremo in un paese ancora colpito dall’epidemia ma in più disintegrato dal punto di vista economico e sociale. Si naviga a vista perché nessuno ha pensato di accendere il radar. Il radar sono i dati, quelli che in questi mesi devono essere stati raccolti per il tracciamento. Quei dati che, se sapientemente usati, dovrebbero dirci dove avviene il contagio e dove no. Il radar è anche la lungimiranza, la consapevolezza che il virus non andrà via, che il vaccino non sarà una soluzione rapida e che non possiamo tirare avanti tra lockdown e coprifuoco. Imporre scelte così pesanti senza avere la dimostrazione della loro necessità ed efficacia non è ammissibile“.

Le alternative

La professoressa in un altro post spiega cosa avrebbe fatto lei al posto del governo facendo delle proposte. “Prime 3 classi delle superiori lezioni in presenza con ingressi sfalsati. Ultimi due anni didattica a distanza al 75%. Nelle prossime settimane: trovare nuovi mezzi e personale per far tornare tutti in presenza. Identificare attraverso i dati di tracciamento raccolti tra maggio e la prima settimana di ottobre i luoghi a maggior rischio di contagio. Chiudere solo quelli (per esempio se salta fuori che nei cinema non ci sono stati contagi, perché chiuderli?). Nelle prossime settimane: adeguare i locali o le regole per permettere le riaperture“.

Didattica a distanza per Università. No sport da contatto. Lavoro agile per chiunque non sia necessario sul posto di lavoro. No cerimonie religiose. No sport invernali. Chiare indicazioni per gli anziani e le persone con patologie (devono vedere il minor numero di persone possibile e sempre con mascherina per tutti, quindi niente pranzi, caffè o qualunque occasione in cui non si tenga la mascherina). Se ristoranti aperti (vedere sopra), massimo 4 persone al tavolo (a meno che non siano un unico nucleo familiare). Mascherina obbligatoria sempre dalle scuole medie. Nelle prossime settimane – conclude la professoressa – far arrivare i test rapidi in ospedali, RSA, scuole, fabbriche. Assumere personale per il tracciamento. Aumentare posti letto in ospedale e assumere personale sanitario (questo è l’unico punto che in realtà non è fattibile in poche settimane)“.


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