Vicenza, la rabbia di ristoratori e baristi in piazza: cori contro Conte per i provvedimenti anti Covid

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Bandiere con il tricolore, inno nazionale, cori da stadio contro Conte. Al grido di “libertà” e “lavoro” questa sera baristi e ristoratori, ma anche rappresentanti di altri settori colpiti come palestre, teatri, cinema, circoli culturali, sono scesi in piazza dei Signori a Vicenza per manifestare contro le chiusure previste dall’ultimo Dpcm del governo in materia di contenimento dellepidemia di Coronavirus. Presenti anche le istituzioni, nella fattispecie il sindaco Rucco, che oggi ha commentato il decreto e presentato alcune misure del Comune, l’assessore Giovine, il consigliere Naclerio e l’assessore regionale Donazzan.

Gli esercenti hanno portato in piazza la loro rabbia contro un governo che a loro dire si è dimostrato inadeguato nella gestione dell’emergenza dal punto di vista sanitario e che è ricorso a misure che danneggiano economicamente la loro attività. Si chiede di rivedere il decreto per non colpire i titolari di attività. Confartigianato Imprese Vicenza aveva sottolineato in una nota che i soldi promessi dal governo a sostegno dei commercianti non possono essere sufficienti e rischiano di perdersi nella burocrazia, mentre il governatore del Veneto Zaia ha espresso il dubbio che le misure possano realmente far calare i contagi e ha affermato che lui avrebbe lasciato la chiusura a mezzanotte. Sabato 31 ottobre alle 17:30 è stata annunciata un’altra manifestazione sempre in piazza dei Signori a Vicenza.

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