Dpcm Covid, caos anche in Veneto: a Verona scontri tra manifestanti e forze dell’ordine e devastazione tavolini

A Verona 5 feriti di cui uno grave, Fsp: “estrema destra e tante baby gang. Le proteste non si fermeranno. Risposta severa o non ci saranno poliziotti che bastino”

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Hanno fatto il giro d’Italia le immagini di scontri e devastazioni a Napoli e Torino, mentre in Veneto, finora, si è sempre detto che le proteste di titolari e lavoratori di attività colpite dalle chiusure imposte nell’ultimo Dpcm anti-Covid fossero state, e lo sono state, pacifiche. Ma ieri sera a Verona in piazza Bra ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia e sono stati anche devastati tavolini di locali. Gli episodi di violenza sono stati testimoniati sui social. Oggi il sindacato generale Fsp Polizia di Stato comunica in una nota che c’è stato anche un ferito grave e che sono necessari provvedimenti da Roma.

“Anche Verona, questa notte, è stata teatro di disordini gravi e premeditati che hanno causato il ferimento di cinque poliziotti, fra i quali uno ha riportato il distacco del tendine del bicipite ricevendo in ospedale una prognosi di 30 giorni – spiega il sindacato -. Presenti fra i circa 300 facinorosi gruppi di estrema destra e ultras e anche moltissimi minorenni, a conferma del fatto che nella provincia il fenomeno delle baby gang è ormai molto allarmante. Sono state oltre due ore di pura guerriglia organizzata, e i colleghi sono stati bersagliati da bombe, bottiglie, grossi bulloni e oggetti di ogni genere. A loro va tutta la stima e la solidarietà possibile. Reparti mobili, questure e specialità stanno dando il massimo”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo i gravi disordini registrati nella notte a Verona”.

“Centinaia di facinorosi hanno tentato di raggiungere la prefettura, e sono stati fermati da un contingente di circa 30 uomini del reparto mobile che ha dovuto utilizzare tutti i dispositivi fumogeni a disposizione. Grave il bilancio con cinque agenti feriti fra ustionati dallo scoppio di bombe, che hanno causato anche conseguenze all’udito su uno di loro, contusi e, soprattutto, un poliziotto che ha riportato un’importante lesione a una spalla.
“Ma il contesto delle proteste è generalizzato – aggiunge Mazzetti -, da nord a sud il malcontento dilaga nelle strade ad ogni ora del giorno, e le aggressioni alle forze dell’ordine sono costanti perché si registrano infiltrazioni di diverse entità criminali pronte a sfruttare l’occasione per dare sfogo alla brutalità e a rigurgiti eversivi gravissimi. Condividiamo l’invito del ministro Lamorgese ai manifestanti pacifici, che esprimono istanze del tutto comprensibili, a tenere lontani i violenti, ma le spedizioni preordinate contro le forze di polizia, le devastazioni, la guerriglia urbana organizzata dai delinquenti sfuggono al controllo della società civile, tenuta sotto scacco e frustrata nella propria libera espressione.

“E’ lo Stato che deve dare una risposta ferma e decisa a questi raid criminali, che hanno tutte le caratteristiche di azioni para-terroristiche. Le forze dell’ordine stanno dando come sempre tutto, i reparti mobili corrono di qua e di là senza sosta con turni di lavoro e livelli di stress altissimi, e persino i feriti rimangono volontariamente in strada prima di farsi curare in attesa che la situazione torni in sicurezza. Ma il sistema nel suo complesso risponda all’emergenza con provvedimenti adeguati, interventi eccezionali e con una risposta giudiziaria severa e concreta. Le proteste continueranno a lungo – conclude la nota – e così non ci saranno poliziotti che bastino”.

 

 


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