Così scrivevamo dal 31 ottobre al 2 novembre in un serie di mail a Mef, a Consap e a praticamente tutte le associazioni di risparmiatori vittime delle banche saltate: BPVi, Veneto Banca, Popolare dell’Etruria e del Lazio, CaRiFe, Banca Marche e CariChieti le più note e consistenti oltre a altre Popolari, piccole ma non per chi ci aveva bruciato i suoi risparmi e che nel tempo scovammo proprio noi per segnalarne i loro soci come aventi diritto agli indennizzi.
Solo Consap, che spesso è stata al centro delle polemiche anche se il suo ruolo era ed è stato quello del puro raccoglitore di dati e domande, pur fra innegabili intoppi di un software complesso anche per la natura confusionaria della legge sul FIR che si è voluto sostituire alla 205, quella sì a prova di pallottoliere, rispose con una premessa riservata e con una conclusione ottimistica: «in risposta alla Sua richiesta la informo che la Commissione tecnica ha deliberato di non fornire a terzi informazioni sui dati e sugli esiti delle istruttorie. Pertanto si fa presente che sull’esito della domanda di ammissione saranno informati di volta in volta i diretti interessati. In ogni caso, le posso confermare che i rimborsi stanno procedendo celermente senza problemi».
Domande e (non) risposte erano state fatte, le une, e ricevuta, l’altra, dal 31 ottobre al 2 novembre 2020.
Commentiamo con questo semplice memo oggi 17 febbraio 2021… i non fatti (imisfatti?) oltre agli spot pubblicitari di alcune associazioni che a quell’epoca si sbrodolavano in encomi pubblici del nulla ma offerti alle penne di certi giornalisti che, con scarpe ben lucidate e con suole ben poco consumate, si rivolsero ad associati i cui nomi furono richiesti alle associazioni amiche dalla fu segreteria del fu sotto segretario senza deleghe alle banche Villarosa purché fossero allineati nell’inchino, che oggi sa tanto di corpo posto a 90°…
Vi evitiamo la pubblicazione dei testi delle mail con cui quella segreteria chiedeva alle associazioni amiche nomi, cognomi e indirizzi dei… “collaborazionisti”. Ve la evitiamo, avendo i testi in archivio, per il rispetto dovuto a chi, truffato prima dal sistema e poi preso in giro da associazioni “affariste” con chi già era stato spolpato, ancora aspetta quattro centesimi di un misero rimborso, ancor più vitale quando il Covid sta dilaniando le risorse economiche di tutti e tra questi tutti ci sono coloro che i loro risparmi li hanno persi da ben prima della pandemia.
Ad oggi, ecco i fatti, quota parte dell’indennizzo del FIR l’hanno ottenuta solo coloro che, aderenti ad altre associazioni non politicizzate, (cfr. «FIR, Bettiol:”collaborando con Consap gli associati a Ezzelino III da Onara hanno incassato gli indennizzi chiesti nel 2019. E ora via con integrazioni”») né si inchinarono né fecero inutili guerre mediatiche ma si impegnarono già nel 2019 a compilare correttamente i moduli richiesti risolvendo con i tecnici di Consap e delle associazioni serie, ben poche nel panorama generale, i dilemmi posti da norme, comunque, contorte come le menti di chi le volle sostituire a quelle lineari della 205 per interessi non certo lineari.
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Grazie, Giovanni Coviello