Covid, dottoressa Russo: “zona arancione non è imminente”. In arrivo la versione veneta di Immuni

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La dottoressa Francesca Russo capo del Dipartimento Prevenzione della Regione Veneto
La dottoressa Francesca Russo capo del Dipartimento Prevenzione della Regione Veneto

di Filippo Tosatto sul Mattino

Negoziati politici sottobanco? Sgambetti di Conte e Speranza alle regioni avverse? Cordata trasversale di governatori per scongiurare la linea dura dell’Istituto superiore di sanità? A dissipare la ridda di fantasie circolate intorno alla graduatoria di Roma, che ha assegnato al Veneto la fascia gialla di minimo rischio epidemiologico, ci prova il capo del Dipartimento prevenzione, Francesca Russo.

Lesta a chiarire che il grado colorato «non è un’estrazione a premi» ma risponde a più requisiti: il fatidico tasso di contagiosità Rt, il rapporto tra tamponi eseguiti e positivi scovati, l’incidenza di asintomatici, la capacità del sistema ospedaliero, i tempi di presa in carico e dimissione dei malati e l’ampiezza del contact tracing; al riguardo, si richiede la presenza di 1 “tracciatore” ogni 10 mila abitanti… «Nel Veneto la media è 2,1», puntualizza lei.

Monitoraggio e calcolo del rischioChe incalza: «Il protocollo dell’Iss definisce testualmente l’area gialla come “situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve e medio periodo”. È esattamente il nostro caso». Ma quanto reggerà la classificazione? La forte crescita dei ricoveri alimenta lo spauracchio arancione, con limiti e restrizioni conseguenti: «Il monitoraggio degli indicatori sensibili è costante e la verifica avviene su base settimanale, poi l’indice di rischio viene rivalutato da ministero e Istituto di sanità. L’opzione arancione non è imminente e in ogni caso dipenderà dal nostro comportamento. Mi riferisco a mascherine, distanziamento, igiene».

La buona notizia allora giunge sul versante della sindrome di stagione: «Quest’anno la circolazione dell’influenza risulterà sensibilmente minore, all’accresciuta profilassi, vaccinale in primis, concorrerà il “doppio tampone”, rivolto a influenza e Covid-19, effettuato sui soggetti fragili dai medici-sentinella».due nuovi provvedimenti legislativi. Restando in tema, spiccano due delibere di Palazzo Balbi trasmesse alla commissione regionale bilancio; la prima prevede un riconoscimento economico a docenti, ricercatori e medici specializzandi dell’ultimo e penultimo anno impegnati nel contrasto all’epidemia nelle università di Padova e Verona; decisa la destinazione, l’entità dei fondi erogati sarà definita in sede di manovra economica. Ancora, è in arrivo l’App regionale di biosorveglianza distinta da Immuni e finalizzata alla mappatura dinamica del contagio sul territorio. Entrambi i provvedimenti saranno posti in discussione martedì dal neopresidente Luciano Sandonà.

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