“Prima seduta operativa, della nuova legislatura, del Consiglio regionale del Veneto, con l’approvazione di due leggi utili alla nostra regione per affrontare al meglio l’emergenza sanitaria in atto”. Così il presidente del Consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti commenta su Facebook l’approvazione del bonus Covid a ricercatori e specializzandi e dell’introduzione dell’app ZeroCovid Veneto. Ma se nel primo caso il consiglio si è espresso all’unanimità, nel secondo l’opposizione si è astenuta.
“Aspettiamo di capire come funzionerà questa App, ci auguriamo che sia utile nella battaglia contro la pandemia. Ma al momento non ne conosciamo il funzionamento, né l’articolato lo spiega visto che parliamo solo di privacy. Dunque abbiamo deciso di astenerci”. Queste le motivazioni espresse in una nonta con cui tutte le forze di minoranza rappresentate a palazzo Ferro Fini (PD, Veneto che Vogliamo, Europa Verde, Movimento Cinque Stelle e Arturo Lorenzoni) si sono astenute sul Pdl n. 14 riguardante l’App ‘Zero Covid Veneto’. “Anche su questo provvedimento abbiamo presentato emendamenti per migliorarlo e renderlo più efficace, perché l’obiettivo è che dall’aula escano leggi dal contenuto chiaro e comprensibile – continua la nota dei consiglieri di minoranza – Molti però sono stati bocciati”. “Attendiamo a breve il passaggio in Quinta commissione per entrare nei dettagli, che non sono banali, ma questo era un passaggio che poteva essere fatto prima dell’approdo in Consiglio regionale – spiegano i consiglieri regionali -. Torniamo a chiedere un confronto con i medici di medicina generale, già oberati di lavoro, e il Sisp (Servizio di igiene e sanità pubblica); non risulta che finora ci sia stato un momento di analisi approfondita con chi poi dovrà collaborare concretamente al funzionamento dell’App, affinché non sia una scatola vuota come accaduto per mesi con Immuni”. “Non è secondario poi l’aspetto economico – concludono i rappresentanti dell’Opposizione – questo progetto impegna le casse della Regione per 200mila euro nel 2020 e per 30mila negli anni successivi: sono donazioni di cittadini e imprese venete per dare una mano nella guerra contro la pandemia, è nostro dovere verificare la destinazione di tanta generosità”.
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