Vicenza, Daniela Musocco da un mese in sciopero della fame per gli orsi del Trentino

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Daniela Musocco
Daniela Musocco animalista vicentina in sciopero della fame per gli orsi del Trentino

La vicentina Daniela Musocco, 61 anni, è in sciopero della fame da quasi un mese (29 giorni). Con lei anche altri due attivisti della Valtellina. Storica attivista della Lav, Musocco oggi lotta contro la detenzione degli orsi M49, M57 e Dj3 al Casteller da parte della provincia autonoma di Trento. “Le istituzioni latitano – ci spiega – tutto tace, nessuno si è fatto vivo, anche se le associazioni animaliste hanno presentato esposti e denunce. Ci sono tre orsi chiusi in galera con un’ora d’aria al giorno. C’è una relazione dei carabinieri del 24 settembre che certifica che le loro condizioni non sono compatibili con la loro salute e sicurezza, allora mi chiedo perché la struttura del Casteller non sia stata messa sotto sequestro, ci sono esposti e diffide“.

Il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha pieni poteri in questo senso?

“Il ministero potrebbe e dovrebbe intervenire, ma non vuole entrare in uno scontro politico. Quegli orsi di fatto sono ostaggi politici. Trento prende fondi europei, ma vuole eliminare gli orsi, non ha nemmeno installato i cassonetti anti-orso. Non ha usato i soldi che l’Europa ha fornito per salvaguardare orsi, allevamenti, case. Basterebbe che un deputato italiano aprisse una procedura di infrazione a livello europeo, ma non vogliono fare battaglia politica, c’è un braccio di ferro per l’autonomia, una propaganda politica.

Ma perché Trento si comporta così? A che pro?

“M9 ha fatto solo un graffio, c’è gente che corre dietro agli orsi per fotografare i cuccioli. Gli orsi sono animali schivi, non si avvicinano agli uomini spontaneamente. Le persone vanno a fare escursioni con i cani liberi quando sanno benissimo che non dovrebbero. Non si fa informazione, non si fa cultura, l’ orso è una spia dello stato di benessere dell’ambiente. Allora non li dovevano reintrodurre, ma facevano gola i soldi. Hanno fatto percepire gli orsi come una minaccia. Malgari del Trentino mi raccondano che mettendo del latte o del cibo fuori dai recinti l’orso diventa confidente. Gli orsi non sono una minaccia, sono stati gli uomini di quelle zone a renderli confidenti, con un secondo fine. Agli allevatori vengono dati dei rimborsi economici per i capi abbattuti. In Abruzzo, in USA e in Germania ci convivono. Gli allevatori prendono soldi, ma non mettono recinti elettrificati, la provincia autonoma prende soldi, ma non fa nessun programma di prevenzione”.

Se venissero spostati dal Casteller quale potrebbe essere il loro destino?

“Uno dei tre deve essere ricollocato in un’altra struttura dove possa fare una vita dignitosa, gli altri due con un po’ di accompagnamento possono anche tornare liberi”.

Daniela è intenzionata a proseguire la sua battaglia: “continuerò finché non verrà istituito un tavolo di lavoro tra governo e provincia autonoma e associazioni per cercare le soluzioni adeguat”. È stata creata a tal proposito una pagina Facebook e lanciata una petizione.


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