Violenza sulle donne, a Vicenza e provincia reati in aumento nel 2020

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Approvato in regione progetto di Camani per Osservatorio contro violenza Donne

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre il capo della polizia Franco Gabrielli ha presentato una nuova edizione dell’opuscolo “Questo non è amore…”, concepito come uno strumento utile per il cittadino, da utilizzare nel quadro delle iniziative connesse all’omonima campagna di informazione e sensibilizzazione della Polizia di Stato contro la violenza di genere.

Le donne che subiscono atti di violenza hanno un modo in più per parlarne e trovare aiuto: attraverso l’iniziativa “…Questo non è amore”. Il progetto, ideato e promosso dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha l’obiettivo di superare gli stereotipi e i pregiudizi, per diffondere una nuova cultura di genere e aiutare le vittime di violenza a vincere la paura, rompendo la fitta rete di isolamento e vergona.

Come le altre, anche la Questura di Vicenza è impegnata nella lotta alla violenza di genere. Dall’analisi dei dati del fenomeno in questione è emerso, per il 2020, nella provincia Berica, un aumento dei reati di violenza di genere rispetto all’anno 2019. Risultano infatti aumentati gli atti persecutori (da 89 a 93), lievemente aumentati anche i maltrattamenti contro familiari e conviventi (da 121 a 124) e le violenze sessuali (da 38 a 45), queste ultime in gran parte riconducibili a contesti familiari o al mondo giovanile. In calo, invece, gli omicidi (da 5 a 1), anche relativi a contesti familiari o affettivi.

A fronte dell’aumento delle citate fattispecie di reato si è corrispondentemente registrato un aumento dell’attività di prevenzione contrasto, con un incremento significativo del numero degli ammonimenti a firma del Questore, passati da 4 a 19 dal 2019 al 2020: importante strumento che consente di intervenire in contesti di rischio prima della formalizzazione della querela, in modo da diffidare l’autore di comportamenti lesivi o persecutori, richiamandolo al rispetto delle norme di pacifica e serena convivenza.

Mentre lo scorso anno le Questure sono state a disposizione nelle piazze e nei centri di aggregazione con materiale illustrativo e personale specializzato per dare informazioni e per raccogliere le testimonianze di chi, spesso, ha ancora esitazione a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia, quest’anno, purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria che sta coinvolgendo il nostro Paese, non sarà possibile essere presenti nelle strade. La Questura di Vicenza, tuttavia, sarà sempre in prima linea nella lotta al fenomeno della violenza di genere. Per l’occasione verrà messo a disposizione dell’utenza in Questura il materiale illustrativo per dare informazioni e garantire sostegno e vicinanza a chi è vittima di questa violenza.

Il capo della Polizia Franco Gabrielli nella prefazione alla pubblicazione di “…questo non è amore 2020” ha scritto che le forze di polizia sono sempre più preparate sulle tematiche, si sono dotate di luoghi idonei dove accogliere la vittima, si sono aggiornate sui moduli operativi e di primo contatto, la rete ed il funzionamento dei centri antiviolenza è ormai consolidata. Grazie alla sinergia di queste componenti, le vittime ottengono un importante sostegno in momenti così delicati, in cui far emergere il loro disagio è sempre difficile.

Un ruolo decisivo spetta anche alla comunità: tanto più una donna si sentirà protetta nel contesto in cui vive, tanto più capirà che uno schiaffo ricevuto non è solo uno schiaffo, che la denuncia non sarà un atto di cui vergognarsi, ma la giusta soluzione a un percorso di violenza subita. Noi facciamo grandi sforzi e continueremo a farli, ma è importante anche che la comunità si faccia carico di sostenere le vittime. Fino a quando le donne si sentiranno sole nell’ambito della comunità, il nostro impegno resterà incompiuto.