“Si ritornano ad aprire le grandi strutture di vendita ai danni dei negozi del centri commerciali. Si ripete anche nel Veneto l’ingiusto trattamento tra le piccole attività commerciali delle gallerie all’interno dei centri commerciali (chiuse al sabato) e le grandi strutture di vendita isolate, anche se a ridosso del centro commerciale, (aperte il sabato)”. Lo sostiene in una nota la dottoressa Alessandra Trivellato, responsabile sviluppo Confesercenti Veneto Centrale, a proposito dell’ultima ordinanza – anti-Covid del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha scontentato anche il rappresentante veneto di Confcommercio Bertin.
“Ancora poco chiare le responsabilità dei gestori per eventuali assembramenti all’esterno dei locali. Chiarissime invece le sanzioni per il mancato rispetto del cartello indicante il numero massimo di compresenze all’interno ed il mancato rispetto dello stesso. No, non va bene – prosegue Trivellato -. Sia chiaro, il provvedimento della Regione Veneto ricalca quello del governo nazionale per le aree gialle però si poteva continuare almeno ad evitare la ingiusta situazione per cui le grandi strutture di vendita isolate potranno aprire da domani tutti i sabati mentre i negozi nelle gallerie commerciali dei centri commerciali dovranno rimanere chiusi.
“Restano esclusi ovviamente dalle chiusure prefestive gli alimentari le farmacie parafarmacie edicole e tabaccai. Rimangono ovviamente attivi per intero i mercati al sabato mentre alla domenica viene confermato il tutto chiuso ad eccezione delle attività prima descritte. Dispiace che, come al solito, i provvedimenti scattano 12 ore dopo essere stati comunicati mettendo in confusione commercianti, consumatori e obbligando le strutture commerciali di medie dimensioni a riorganizzare in poche ore tutto il personale dipendente per riaprire l’attività domani mattina”.
“Per quanto riguarda la responsabilità dei gestori per evitare assembramenti all’esterno dei locali non è ancora chiara. Se da un lato infatti è chiarissimo che il gestore deve esporre all’esterno dei locali cartelli ben visibili di quante persone possono entrare nonché cartelli che segnalino l’obbligo delle distanze e del divieto di assembramento e dell’obbligo dell’uso della mascherina, dall’altro viene richiamato l’obbligo di verifiche periodiche ,del titolare o dei collaboratori, volte ad evitare assembramenti ed a far rispettare l’obbligo della mascherina”.
“Confesercenti ricorda che un gradissimo numero di negozi hanno dimensioni minime e che la coda dei clienti in attesa si estende in area pubblica, rendendo quindi impossibile ogni intervento del gestore anche se di verifica (e poi con quali poteri potrà far rispettare gli obblighi?). A meno che non si chiarisca che le sanzioni siano applicabili solo per il mancato rispetto degli obblighi previsti (cartello e numero compresenze) all’interno del negozio”.