Pur nella incertezza della situazione, al momento le informazioni sulla riapertura delle scuole sono ancora confuse da parte del Governo, apprezziamo lo sforzo messo in atto dalla Regione Veneto di affrontare per tempo un piano condiviso per il coinvolgimento dei privati nell’offerta di trasporto pubblico dedicato agli studenti. Ribadiamo sin d’ora la massima disponibilità delle centinaia di imprese di Bus Operator, NCC e tassisti che si riconoscono nella Confartigianato Imprese Veneto e sono pronti da subito ad integrare il servizio pubblico”. È quanto affermato in un comunicato dai Presidenti Daniele Rigato (Bus Operator), dal Vice Presidente Dalla Montà (NCC) e dal Vice Presidente Nordio (Taxi) nel corso della riunione con la vicepresidente e assessore ai trasporti Elisa De Berti che, con l’assessore all’istruzione Elena Donazzan, ha avviato in questi giorni dei tavoli di coordinamento provinciali per programmare con anticipo le azioni da attuare in vista della riapertura “in presenza” delle attività scolastiche.
“Siamo pronti a ripartire domani se la Regione ce lo chiede -hanno affermato i tre Presidenti-. I mezzi ci sono, ci serve solo poco tempo per coordinare gli autisti. Il settore ha a disposizione oltre 340 imprese con circa 3mila automezzi ad integrazione del trasporto scolastico e del TPL”. C’è però la richiesta “che la regione ci aiuti a rendere tutte le pratiche amministrative più snelle possibili, così da evitare di incappare in lungaggini burocratiche che in questo momento potrebbero essere determinanti”. Nordio, Vice Presidente regionale taxi, ha ribadito il fatto che “il comparto del trasporto persone con taxi e NCC è allo stremo. Senza degli aiuti da parte della Regione la categoria non sa come proiettarsi al post epidemia. Si propone un voucher regionale per l’utilizzo di taxi e NCC che collegato ad una carta prepagata possa essere uno strumento utile per dare un po’ di ossigeno al sistema mobilità”. “Della stessa opinione il Vice Presidente regionale del mestiere NCC Dalla Montà che ricorda la disponibilità più volte ribadita a livello Veneto di impiego anche dei mezzi fino a 9 posti, che potrebbero essere utili ad esempio nelle aree a domanda debole”.
“Ci auguriamo -concludono- che il Governo si pronunci sul tema scuola e intuisca la potenzialità di un investimento che potrebbe avere benefici straordinari: una maggiore sicurezza, una migliore conciliazione lavoro famiglia e darebbe infine respiro a tre settori fermi al 90%. Una boccata d’ossigeno e imprese e addetti e un modo per svolgere anche una funzione sociale”.