Il Partito Socialista di Vicenza si dice favorevole alla tassa patrimoniale, soprattutto nell’ottica di finanziare le iniziative per il sostentamento sanitario ed economico necessario nella lotta italiana al Covid. “Cinque milioni di poveri ed un milione di alunni obbligati alla Dad. Un Paese in cui si sta allargando sempre più il solco tra i pochi, in grado di disporre di ogni opportunità, e i molti, sempre più in difficoltà. Cinque milioni di poveri, un ceto medio che si sta assottigliando e un gruppo ristretto di ricchi, sempre più ricchi, che utilizzano la propria influenza, il proprio potere per scatenare campagne mediatiche contro un’improbabile patrimoniale spacciandola per un’inaccettabile ingiustizia sociale” afferma in una nota Luca Fantò, segretario del PSI vicentino.
“L’art. 54 della nostra Costituzione recita che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Intanto, dopo aver sperimentato da marzo a giugno scorsi l’inefficacia della DaD, non si è ancora riusciti a riaprire le scuole superiori, generando così un deficit culturale e sociale in molti di quei ragazzi le cui famiglie vivono in difficoltà economica.
“Noi socialisti siamo stati contrari alla chiusura delle scuole e chiediamo oggi che si intervenga sul trasporto pubblico per permetterne l’apertura in tempi rapidissimi. Noi socialisti sosteniamo da tempo la necessità di una patrimoniale, salvaguardando i redditi dei ceti medi, ma permettendo, attraverso una tassa “una tantum” di ridurre il deficit. E’ ora di smetterla di dare aiuti a pioggia favorendo chi non ne ha bisogno, chi evade. E’ il tempo di fare scelte oculate – conclude – ma ferme”.
L’articolo Covid, PSI Vicenza: “chi ha paura della patrimoniale? Stop aiuti a pioggia” proviene da Parlaveneto.