Dei 4,7 miliardi di euro finora aggiudicati per bandi relativi all’emergenza Covid in Italia, 1,7 miliardi (il 36,2%) è stato assegnato a imprese non italiane. Più del 90% di questi importi sono stati vinti imprese cinesi, che hanno fornito soprattutto mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, principalmente nei primi mesi dell’emergenza.
Durante lo scorso inverno, l’Italia è stato il primo paese europeo ad essere travolto dal Covid-19. Questo ha portato il governo a dichiarare lo stato d’emergenza già il 31 gennaio 2020, alcune settimane prima di altre nazioni europee.
Il parlamento francese, ad esempio, ha dichiarato l’emergenza sanitaria il 22 marzo, mentre in Germania la dichiarazione dello stato di emergenza, sempre a partire da marzo, è stata sancita a livello regionale.
Oltre ad essere necessario per varare le misure straordinarie che caratterizzano la vita individuale e collettiva da alcuni mesi a questa parte (distanziamento fisico, l’obbligo di indossare dispositivi di protezione, etc.), lo stato d’emergenza consente alle amministrazioni dello stato di approvvigionarsi in tempi più rapidi del materiale utile ad arginare il contagio, a curare i pazienti e, in generale, al contrasto della pandemia.
A fine gennaio, dunque, il ruolo di gestione dell’emergenza passa alla protezione civile, dipartimento che fa capo alla presidenza del consiglio dei ministri. Il 17 marzo, inoltre, il governo nomina il “Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19“. Si tratta di Domenico Arcuri, nominato a capo di una struttura che risponde direttamente al presidente del consiglio e che viene istituita anche per stipulare i maggiori contratti pubblici per la fornitura di materiale necessario per il contrasto all’epidemia. Oltre al commissario all’emergenza e alla protezione civile, alcune amministrazioni (come le regioni) possono effettuare acquisti in deroga alle norme sugli appalti pubblici.
La scelta del governo italiano è stata procedere ad acquisti massivi e senza gara d’appalto per l’approvvigionamento dei beni necessari che, soprattutto nei mesi iniziali, non poteva essere soddisfatto dalla produzione nazionale. Se è vero che il fattore rapidità durante una pandemia è fondamentale, è altrettanto importante che ci sia la massima trasparenza sugli acquisti emergenziali, proprio perché effettuati in deroga alle leggi ordinarie.
Rispetto al totale degli importi messi a bando per l’emergenza, risultano aggiudicati 5,5 miliardi di euro, di cui 740 milioni per accordi quadro. Escludendo gli accordi quadro, secondo i dati dell’osservatorio bandi Covid al 17 novembre 2020 risultano aggiudicati 4,73 miliardi di euro.
Fonte Openpolis