Ieri pomeriggio i carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Bassano del Grappa hanno tratto in arresto una donna 43enne di origine romena per maltrattamenti, lesioni aggravate e minacce gravi in danno dell’anziano marito, un pensionato 80enne del bassanese.
L’incresciosa vicenda ha avuto origine la sera del 9 dicembre poco prima della mezzanotte, quando il personale del 118, allertato dalla stessa donna, aveva richiesto il dovuto supporto al 112 della Centrale Operativa dei Carabinieri di Bassano del Grappa, in seguito ad una violenta aggressione fisica verso l’anziano marito convivente, ferito dal lancio di bicchieri in vetro che gli avevano procurato alcune ferite al capo.
Appena giunti sul posto, i militari si sono trovati davanti una situazione raccapricciante: copiose e diffuse macchie di sangue sparse in diversi punti della casa, compreso il pianerottolo d’ingresso. L’appartamento si presentava in uno stato di incuria inquietante, associato ad un disordine esteso in tutta la casa. Ovunque erano presenti blister vuoti di farmaci di vario genere, fra cui psicofarmaci, numerose bottiglie di superalcolici in parte vuote.
La donna, poi identificata nella moglie dell’aggredito, si presentava in evidente stato di alterazione conseguente all’assunzione smodato di alcolici e psicofarmaci, la quale poco prima dell’arrivo del 118 aveva colpito il marito con alcuni bicchieri di vetro ferendolo al capo, offendendolo e minacciandolo di morte, anche alla presenza dei carabinieri e dei sanitari, palesando evidenti segnali di aggressività. Malgrado l’anziano sanguinasse e fosse alquanto scosso dal clima di autentica tensione, la donna tentava di minimizzare l’accaduto.
Già in passato l’anziano, sposato da 9 anni e convivente da 22 anni con la stessa donna, era stato vittima di vessazioni da parte della moglie, insultato con espressioni di profonda umiliazione, sottoposto a continue minacce e più volte picchiato.
Al fine di evitare la reiterazione dei comportamenti violenti della donna, anche in ragione di quanto già accaduto nel corso di precedenti episodi nella stessa abitazione e dei racconti forniti dall’uomo ancora sanguinante, su autorizzazione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Vicenza, i carabinieri procedevano con l’adozione della misura pre-cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, inibendo alla donna di rientrare in casa senza l’autorizzazione di un giudice, come espressamente previsto dalle norme vigenti.
Il pomeriggio successivo, tuttavia, nel momento in cui i carabinieri si sono recati nuovamente nell’abitazione dell’anziano, hanno constatato nuovamente la presenza della moglie, nonostante fosse stata allontanata con un ordine legittimo e formale la sera precedente. La donna si presentava ancora una volta ubriaca, mentre l’uomo era riverso sul letto in stato confusionale, una sorta di incoscienza. Tenuto conto delle sue precarie condizioni di salute, l’anziano veniva soccorso e ricoverato presso l’ospedale cittadino per le opportune valutazioni mediche; anche la donna veniva condotta in pronto soccorso per il suo stato di alterazione psicofisica. La mattina seguente, entrambi venivano dimessi e la donna, nonostante la misura pre-cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare adottata nei suoi confronti, ritornava seraficamente in casa in totale violazione alle norme.
A coronamento della complessa attività di indagine condotta dai Carabinieri che in poco meno di 48 ore avevano acquisito un solido quadro probatorio ed oggettivamente completo, il Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Vicenza, dott.ssa Barbara Maria Trenti, su richiesta del sostituto Procuratore di turno, dott.ssa Barbara De Munari, emetteva a carico della donna la misura cautelare in carcere. Ora la donna è detenuta presso la Casa Circondariale di Verona Montorio.
L’uomo non ha mai inteso denunciare la moglie, nonostante le continue aggressioni di varia natura subite nel tempo, rifiutando persino di ricorrere alle cure mediche, sperando sempre di riportare alla serenità la sua vita familiare.
La violenza tra le mura domestiche costituisce uno dei problemi più gravi della società odierna, perché racchiude molteplici conflitti sociali che si verificano sempre all’interno della stessa area. Situazioni di violenza come quella odierna va segnalata, anche in forma anonima. Il senso di responsabilità civile anche da parte dei vicini, non deve mai mancare. Occorre denunciare tali eventi, affinché situazioni simili vengano alla luce. Si tratta di un caso decisamente piuttosto raro, ma altrettanto doloroso e difficile.