“E’ grave che tre testate giornalistiche venete abbiano subito minaccia di querele semplicemente per aver pubblicato testimonianze e notizie riguardanti lo stato allarmante della sanità in alcuni territori, raccontando di Ospedali pubblici al collasso e personale medico e infermieristico allo stremo”. Lo affermano in una nota gli esponenti di +EuropaVeneto a commento dei recenti fatti che hanno portato anche il sindacato dei giornalisti a manifestare in un presidio tenutosi questa mattina a Venezia, dopo che su alcune testate erano emersi particolari inquietanti sulla situazione Covid a Verona e Treviso e dopo che alcuni rappresentanti delle autorità locali avevano minacciato denunce per questi servizi. Nel mirino, tra le altre, le notizie dei morti nei corridoi a Verona.
“Noi di +Europa Veneto esprimiamo ferma e totale solidarietà ai giornalisti di Rai Regione, L’Arena di Verona, Qui Treviso e chiediamo invece a tutta la stampa veneta di continuare ad essere presidio di informazione e verità in un momento in cui la politica sembra voler nascondere tutta la sua debolezza e impreparazione. I cittadini hanno il diritto di conoscere le condizioni dell’assistenza alla quale si affidano quotidianamente. La stampa svolge un compito di verità di fronte al quale le autorità locali dovrebbero assumersi pubblicamente le proprie responsabilità invece di reagire annunciando querele” prosegue la nota.
“Un’informazione corretta e senza censure rappresenta un valore fondamentale per la nostra società, la sua crescita e il suo sviluppo in ogni settore. Non è questo il clima che aiuta cittadini e sanità pubblica ad affrontare la grave emergenza Covid, oltre a dare la pessima impressione che ci sia qualcosa da nascondere. Non è concepibile – concludono gli esponenti di Più Europa – che l’unica informazione sia quella delle conferenza stampa quotidiane dalla sede delle Protezione Civile
L’articolo Covid, minacce di querele a giornali che raccontano situazione ospedali,+Europa Veneto: “grave, cittadini hanno diritto di sapere” proviene da Parlaveneto.
