Esercito può avere un suo sindacato, Turetta (CUB): “adeguare legge per maggiore democrazia”

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Operazione Ulss 7 Pedemontana esercito tamponi Santorso Bassano
Operazione Ulss 7 Pedemontana esercito per i tamponi a Santorso e Bassano

La Corte Costituzionale ha sancito il diritto alla libertà sindacale per il personale Militare. Lo afferma in un comunicato Maria Teresa Turetta segretaria del sindacato CUB pubblico impiego che commenta così: “ora è necessario che il testo di legge attualmente in discussione in Parlamento sia uno strumento che garantisca democrazia sindacale e reale rappresentanza del personale militare.”

In Commissione Difesa del Senato è in corso di esame il disegno di legge, con delega al Governo, dal titolo “Norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo” prima firmataria l’on. Emanuela Corda (M5S). L’iniziativa parlamentare è nata a seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale che ha sancito l’illegittimità del divieto di organizzazione sindacale tra il personale militare. “Come CUB P.I. abbiamo sempre sostenuto la necessità di democratizzare tutto il personale del comparto sicurezza da quando nacquero, decenni fa, i primi sindacati nella Polizia di Stato. E’ ora di dare la stessa possibilità anche alle forze di polizia ad ordinamento militare” aggiunge Turetta.

“Per decenni si è vietato il diritto al sindacato, nel disprezzo del dettato costituzionale, creando una ferita alla democrazia nel paese secondo quella cultura autoritaria che separava i corpi militari statali dal restante mondo del lavoro. La presenza del sindacato nelle forze militari è invece un percorso necessario per restituire diritto di parola a chi per decenni non lo ha avuto, per rendere trasparenti scelte e comportamenti che riguardano tutti noi.
La proposta di Legge attualmente in esame va però modificata perchè non assegna effettivo potere contrattuale ai futuri sindacati. Grave, ad esempio, che il disegno di legge affidi al giudice amministrativo, e non al giudice del lavoro, la competenza a dirimere ogni controversia, anche di carattere antisindacale! Grave la limitazione delle materie su cui le nascenti organizzazioni sindacali potranno avere voce in capitolo” prosegue ancora il comunicato.

“Occorre fare pressione sul Parlamento e nella società civile, attraverso gli organi d’informazione, per cambiarne i contenuti del Disegno di Legge, per una reale uguaglianza di diritti tra tutti i lavoratori che operano nella pubblica amministrazione – conclude Turetta – perché non passi sotto silenzio l’iter ed il dibattito su questa importante novità legislativa”.