Vo’, critiche a ministra Azzolina: preside Alfonso D’Ambrosio sotto inchiesta. Sindacati: “strumentalizzazione politica”

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Alfonso D'Ambosio
Alfonso D'Ambosio

Non si placano le polemiche per il caso del dirigente scolastico di Baone Alfonso D’Ambrosio che dirige appunto un istituto comprensivo a Vo’ Euganeo, paese simbolo della lotta al Covid in Veneto, scelto dal presidente della Repubblica Mattarella per inaugurare l’anno scolastico, istituto tra l’altro preso di mira dagli hacker durante le lezioni online. Il dirigente scolastico sul suo profilo Facebook aveva scritto diversi post e condiviso alcuni articoli di critica alla ministra Azzolina per la gestione dell’emergenza Covid nelle scuole. Il prof e dirigente è quindi finito sotto inchiesta da parte del dirigente del Veneto Mirella Nappa, responsabile del competente UPD del Veneto. I sindacati Di.S.Conf. e Codrip in un comunicato affermano che “se la Nappa ha ritenuto, a differenza della stessa Ministra, che ha dichiarato di considerarla legittima, che la libera manifestazione del pensiero sia trasmodata in comportamenti scorretti, se non diffamatori e calunniosi verso la pubblica. Amministrazione o suoi organi di vertice e altresì astrattamente integranti fattispecie di reato. Diversamente, e sempre fino a prova contraria, non avrebbe avviato il procedimento disciplinare e avrebbe legittimamente
disatteso le segnalazioni del Dipartimento“.

Ha, invece, messo ben in risalto, nella chilometrica contestazione, la violazione dell’ art. 28, c. 7, lettera b del CCNL di area che prevede la sospensione fino a sei mesi. Quindi se c’è un
responsabile è Mirella Nappa. I politici e la politica, se ritengono che la stessa abbia abusato del suo potere, dovrebbero chiedere le sue dimissioni o, quantomeno, la revoca dall’incarico, anche perché il procedimento avviato è palesemente nullo per violazione dei termini e questo la Nappa lo sa molto benissimo. Perché, allora, ha avviato il procedimento?“.

Era successo con la docente Dell’Aria – proseguono i sindacati – sanzionata per non avere impedito che i propri studenti in una ricerca ponessero in relazione le leggi razziali del 1938 con i decreti Salvini sui migranti. E lo si è replicato con il dirigente Alfonso D’Ambrosio, sottoposto a procedimento disciplinare dal competente Ufficio (U.P.D.) incardinato nella Direzione scolastica regionale del Veneto per avere – a quanto riferito nella contestazione di addebiti – messo in evidenza inadeguatezze della ministra Azzolina e manchevolezze dei vertici amministrativi. Ora come allora il caso è diventato politico ovvero viene utilizzato per fare politica e attaccare il nemico di turno. Si dimentica o non si sa che esistono delle regole
codificate, sotto il duplice profilo sostanziale e procedurale, il cui rispetto è d’obbligo:
per i soggetti incisi e non meno per i soggetti attivi”.

Il dirigente scolastico sul suo profilo Facebook aveva scritto diversi post e condiviso alcuni articoli di critica alla ministra Azzolina per la gestione dell’emergenza Covid nelle scuole.