Chiesa di Santa Corona, concluso l’intervento all’edificio e agli apparati decorativi

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Monumento Bambalioni

Si sono conclusi alla fine del 2020 gli interventi di tutela della chiesa di Santa Corona che hanno interessato sia l’edificio che gli apparati decorativi.

In particolare il restauro ha riguardato alcuni degli elementi di maggior interesse storico artistico che necessitavano di un intervento: il portale d’ingresso con il rosone, la cappella Valmarana, la sacrestia vecchia e il monumento Bambalioni.

Inoltre è stato effettuato un intervento sulla struttura addossata alla chiesa e utilizzata in passato come alloggio dei sacerdoti.

“In poco più di due mesi i tecnici e i restauratori hanno risolto le problematiche che erano emerse garantendo così l’adeguata conservazione dell’edificio religioso” – spiega l’assessore ai lavori pubblici Matteo Celebron.

“In un momento in cui la cultura soffre per la chiusura dei monumenti, delle chiese e dei musei imposta dal momento difficile che stiamo affrontando, procediamo con interventi che garantiscono l’adeguata conservazione dei monumenti – dichiara l’assessore alla cultura Simona Siotto -. La chiesa di Santa Corona, uno dei luoghi più visitati dai turisti, accoglie decorazioni, sculture e opere d’arte di grande valore storico artistico. Il restauro che si è concluso ha permesso di migliorare lo stato del prezioso portale d’ingresso, della palladiana Cappella Valmarana, delle decorazioni della sacrestia vecchia. E’ stato ripulito anche il monumento Bambalioni, collocato all’esterno della chiesa, la cui iconografia è approfondita in un video realizzato dal professor Francesco Mezzalira e pubblicato nel canale YouTube VicenzaCultura che raccoglie anche altri contenuti culturali a cui si può attingere liberamente in attesa di riprendere a vedere dal vivo il nostro prezioso patrimonio”.

Nel portale d’ingresso sono stati rimossi i dissuasori per volatili, in acciaio, collocati nell’estradosso della copertura. E’ stato quindi effettuato il trattamento biocida sull’intera superficie, per poi procedere con il lavaggio e il restauro della cornice in pietra. E’ stato ripulito anche il gruppo scultore collocato sotto l’arco ad ogiva e colmata una lacuna presente nella parte sinistra della parete di fondo dell’arco in pietra di Nanto. Infine è stata installata la rete di protezione della scultura dai volatili e poi collocata la protezione in piombo a copertura del portale.

Le colonnine del rosone sono state consolidate con microiniezioni localizzate e puntuali sulle fessurazioni presenti. La pietra è risultata ben ancorata e priva di cedimenti, fessure passanti o rotture.

La cappella Valmarana si presentava aggredita da umidità di risalita con presenza di patine biologiche e efflorescenze saline che hanno provocato alcuni distacchi e la disgregazione del materiale lapideo. Le pareti curve rivelavano colature sotto le finestre dovute alla mancanza di tenuta degli infissi in ferro e vetro. Pertanto i restauratori sono intervenuti su più fronti. Le pareti intonacate sono state pulite a secco per rimuovere le colature, successivamente sono state imbevute di acqua deionizzata e poi velate per armonizzarne l’aspetto. L’altare e il basamento in pietra sono stati puliti, trattati e consolidati. Sono state ripristinate le stuccature. Gli infissi sono stati revisionati.

Il restauro ha interessato anche gli apparati decorativi della sacrestia vecchia e dell’antisacrestia intaccati dall’umidità: sono stati rimossi i depositi superficiali, pulite le efflorescenze saline e i depositi, consolidate le disgregazioni superficiali, riviste le stuccature ammalorate. E’ stao verificato anche lo stato del tetto della sacrestia vecchia.

Nell‘anti-sacrestia si è intervenuto sulla superfici della volta e delle pareti per rimuovere i segni di esfoliazione della finitura superficiale per l’umidità.

Il portone in legno d’ingresso, verso il giardino, che si apre con difficoltà, è stato adeguato con la regolazione della ferramenta e delle cerniere e si è provveduto ad un intervento manutentivo complessivo.

Il monumento Bambalioni, a lato del portone, realizzato da Girolamo Pittoni nella prima metà del XVI secolo, che raffigura un elefante con sul dorso una piramide sormontata da una sfera, risultava intaccato da patine biologiche. E’ stata effettuata la rimozione dei depositi superficiali, il lavaggio e l’eliminazione delle parti incoerenti e delle stuccature in fase di stacco. Sono quindi state stuccate le lacune più evidenti ed è stato ridotto l’effetto antiestetico delle colature.

Nell‘ex alloggio dei sacerdoti, su tre livelli, addossato alla chiesa, è stato effettuato un restauro conservativo del paramento murario in mattoni a faccia a vista e pietra. Gli oscuri in legno, degradati, sono stati smontati e sistemati. E’ stato sistemato anche il tetto.

Il costo complessivo dell’opera è pari a 75.175 euro, i lavori sono stati autorizzati dalla Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza su progetto redatto dall’architetto Stefano Battaglia.

Gli interventi sono stati eseguiti dalla ditta Edilrestauri srl di Brendola (Vicenza) per l’importo di 56.834 euro più IVA.