Centro antiviolenza Vicenza, dopo lo scampato rischio chiusura arriva assegno da 2.500 euro

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centro antiviolenza Vicenza
centro antiviolenza Vicenza

Dopo che per poco il centro antiviolenza di Vicenza ha rischiato di chiudere, la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Vicenza ha consegnato questa mattina un assegno al Centro Antiviolenza di Vicenza.

Duemilacinquecento euro che il consigliere provinciale con delega alle Pari Opportunità Francesco Enrico Gonzo e la presidente della Commissione Loredana Zanella hanno affidato a Maria Zatti, presidente dell’associazione Donna Chiama Donna che gestisce il centro dedicato a tutte le donne che subiscono maltrattamenti e vessazioni.

“Sono fondi che la commissione aveva a disposizione per il 2020 – ha spiegato la Zanella- un anno particolare, pieno di limiti e restrizioni che hanno reso difficile anche organizzare iniziative sul territorio. Questo contributo è il nostro modo, concreto, per promuovere le pari opportunità, per dire no alle discriminazioni, per sostenere persone che vivono situazioni di sofferenza che la pandemia ha aggravato. Avendo ben chiaro che l’educazione al rispetto si impara da giovani, per questo è fondamentale collaborare con le scuole.”

La presidente Zatti ha bene illustrato gli effetti della convivenza forzata su rapporti di coppia che già in precedenza erano critici. Da luglio a dicembre 2020 il Centro Antiviolenza di Vicenza ha avuto in carico 171 donne, di cui 50 nuovi accessi. I percorsi di uscita dalla violenza già avviati hanno subìto rallentamenti, anche se le volontarie del Centro hanno sempre cercato di mantenere i contatti con le donne, monitorandone le condizioni e garantendo supporto nonostante le difficoltà di contatto. I tanti accessi al pronto soccorso testimoniano che è aumentata la gravità degli episodi di violenza. E la crisi economica legata alla pandemia ha avuto effetti negativi, in particolare, su donne che senza l’autonomia economica non trovano alternative alla sopravvivenza passiva.

“Sapere di poter contare sul sostegno delle istituzioni è per noi importante -ha affermato la Zatti- questi fondi segnano la vicinanza della Provincia al tema della violenza sulla donna e, secondo le indicazioni ricevute dalla Commissione, li useremo per progetti nelle scuole. E’ fondamentale lavorare con i più giovani. Penso anche ai figli delle donne che subiscono violenza. Dei 171 casi che abbiamo in carico, 94 hanno figli minori che crescono con un’orribile eredità: la sudditanza per le femmine e il potere malsano per i maschi.”

“La Provincia si occupa per legge di pari opportunità -ha affermato il consigliere Gonzo- e già è un paradosso che esista una competenza su ciò che dovrebbe essere normalità. Ma qui si parla di violenza, di sottomissione, di prevaricazione, su donne che hanno l’unica colpa di avere incrociato nel proprio cammino di vita uomini che tutto sono tranne che uomini. Se non partiamo da queste situazioni, se non diamo alle donne gli strumenti per reagire, è inutile parlare di pari opportunità.”

Il contributo al Centro Antiviolenza è la prima iniziativa voluta dalla nuova Commissione Provinciale Pari Opportunità, nominata a fine novembre scorso dal Consiglio Provinciale. Alla prima riunione, a dicembre, sono state elette la presidente, Loredana Zanella, già presidente uscente, e la vicepresidente, Mirta Corrà. Gli altri componenti sono Cristina Bozzetto, Francesca Bressan, Silvia Bertacco, Paolo Meneguzzo. Fanno parte della Commissione anche il consigliere provinciale delegato Francesco Enrico Gonzo e la Consigliera di Parità Francesca Lazzari.