In occasione del Giorno del Ricordo, che viene commemorato il 10 febbraio, istituito con la legge 30 marzo 2004 n. 92, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani propone anche quest’anno di realizzare il progetto “#UnaPoesiaperilRicordo” finalizzato a rielaborare l’orrore attraverso la catarsi del verso e celebrare degnamente i nostri tanti connazionali, barbaramente assassinati, condannati alle foibe, al confine orientale durante la fine della Seconda guerra mondiale. Il progetto nel pubblicare un audio di poesie / brani letterari letti e selezionati dagli studenti perché esprimano il dolore individuale e collettivo come contributo intergenerazionale di solidarietà.
Riteniamo giusto dare risalto a tali argomenti: uno fra tutti, il conseguenziale esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e la storia dell’area geografica ai nostri confini con l’ex Iugoslavia rappresentano fatti brutali ma da proporre per completare anche gli aspetti più dolorosi e trascurati del nostro passato.
In quegli anni furono commesse atrocità inenarrabili e crimini di guerra contro cittadini, bambini, anziani e donne inermi, colpevoli solo di essere italiani, a prescindere da qualsiasi ideologia.
I sopravvissuti diventarono profughi non sempre benvoluti nella loro stessa patria. Il clima non era dei migliori e l’integrazione fu difficile da realizzarsi nei centri urbani individuati per l’accoglienza, in quanto i nuovi arrivati spesso furono discriminati e colpevolizzati per un presunto orientamento politico al quale spesso erano estranei e che comunque non avrebbe dovuto contare in un momento di palese indigenza da parte di tante famiglie in uno stato di profonda difficoltà.
È fondamentale il recupero della memoria storica di avvenimenti così significativi e drammatici per il nostro Paese; informare le giovani generazioni sul proprio passato anche se doloroso, costruisce l’unico viatico per l’acquisizione della consapevolezza dell’importanza di valori universali come la pace, la tolleranza e la giustizia. La civiltà si costruisce attraverso la cultura e la difesa strenua della legalità, di cui noi, come gruppo, siamo promotori anche attraverso tanti progetti scolastici, iniziative, articoli, istanze. Facciamo appello a tutti, specialmente agli educatori e alle famiglie, perché favoriscano nelle nuove generazioni la consapevolezza di questo orrore, di questa pagina nera della storia. Essa non va dimenticata affinché si possa costruire un futuro dove la dignità umana non sia più calpestata.
“Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e dell’esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia.” (Sergio Mattarella)
prof. Romano Pesavento
preside CNDDU