Il 17 marzo 2021 ricorrono i 160 anni dell’Unità d’Italia. In quel giorno del 1861 con la proclamazione del Regno d’Italia, si compiva il processo di graduale riscoperta e sempre più netta rivendicazione di una nuova identità nazionale. Quel periodo portò alla formazione dello Stato unitario italiano che fece della penisola un organismo politico e indipendente. La completa unificazione del territorio nazionale avvenne negli anni seguenti con l’annessione del Veneto e della provincia di Mantova; del Lazio, del Trentino-Alto Adige e della Venezia Giulia.
“Il ruolo di Vicenza in quegli anni dell’Ottocento ha rappresentato per la città una vicenda che non ha eguali nella storia delle guerre d’indipendenza nazionale – dichiara il sindaco Francesco Rucco -. La ricorrenza del 17 marzo è un’occasione per ricordare e promuovere i valori di cittadinanza e riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso la memoria civica”.
All’inizio del processo di unificazione nazionale, nel 1848, quello di Vicenza fu un vero moto di ribellione, non soltanto dei suoi cittadini, ma di un’umanità intera fatta di giovani volontari, studenti e universitari venuti da Bologna, Roma, Napoli, dalla Romagna, dalle Marche, dalla Toscana e dalla Svizzera che accanto alle truppe regolari del generale Durando furono l’espressione di indipendenza e giustizia sociale, in nome di un rinnovamento che aprisse alle popolazioni italiane una nuova epoca. Per questi fatti, il 17 novembre 1866, la bandiera della città fu insignita della prima medaglia d’oro al Valor militare.
In occasione dell’anniversario dei 160 anni dell’Unità d’Italia si sarebbe dovuto svolgere, a Villa Guiccioli, un breve momento commemorativo alla presenza del sindaco Francesco Rucco, del prefetto Pietro Signoriello, dell’assessore alla cultura Simona Siotto e del direttore dei Musei civici, Mauro Passarin.
Contrariamente a quanto previsto, l’amministrazione comunale ha ritenuto di annullare la cerimonia in ossequio alle disposizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulle celebrazioni dell’anniversario dell’Unità d’Italia.
Villa Guiccioli fu scenario dell’eroica resistenza del 1848 e oggi, sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza, conserva, tra le sue raccolte, documenti e testimonianze di eventi e personaggi che appartengono alla storia d’Italia e che furono protagonisti di memorabili episodi risorgimentali della città e del suo territorio.
La ricorrenza è anche l’occasione per presentare il nuovo allestimento esterno del museo che racconta con suggestive immagini i momenti salienti dell’epopea risorgimentale vicentina.
Le immagini sono tratte da opere conservate nel Museo del Risorgimento e della Resistenza: da sinistra “Folla acclamante il Re Vittorio Emanuele II in Piazza dell’Isola il 17 novembre 1866” di Orsola Faccioli Licata, 1869; “Vittorio Emanuele II nell’atto di decorare la bandiera del X giugno 1848” di Domenico Peterlin, 1866; “La difesa e lo sgombero della Rocchetta il 24 maggio 1848” di Agostino Bottazzi, 1855; “Storia vicentina. Maggio 1848 (Barricate in città)” di Pietro Negrisolo, 1855-1860 circa.
Le opere originali sono esposte nella seconda e terza sala del Museo dedicate al Risorgimento e al ’48 vicentino e al Regno d’Italia.
L’allestimento esterno si può ammirare dal parco di Villa Guiccioli aperto da martedì a domenica fino a marzo, dalle 9 alle 17.30, da aprile dalle 9 alle 19.30.