Eventi per i 25 anni dall’affondamento della nave albanese Kater I Rades il 28 Marzo 1997

1062
Memoriale Kater I Rades Otranto, credits Wikipedia
Memoriale Kater I Rades Otranto, credits Wikipedia

Il Sindacato Cobas e l’ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione) organizzano due eventi per i 25 anni dall’affondamento della nave Albanese Kater I Rades avvenuto il 28 Marzo 1997 Venerdì Santo.
1)Il 26 Marzo una assemblea di riflessione sul cosiddetto “problema Immigrazione”.
2)Il 28 Marzo lancio di fiori in mare per ricordare chi è morto nel tentativo di un futuro diverso.

Cosa che è cambiato da allora?
Brindisi 26 marzo 2022 ore 17,00 presso ex Centro Sociale di via Santa Chiara gestito adesso dall’associazione Yeahjasisocial.
1) Le prime migrazioni di massa in Italia negli anni ’90: Il laboratorio Puglia – Antonio Ciniero, Università del Salento;
2) L’immigrazione albanese in Puglia: dai primi sbarchi a Brindisi all’arrivo della Vlora a Bari, all’affondamento della Kater Roberto Aprile – Cobas
3) L’Albania oggi tra emigrazione ed immigrazione e il percorso di avvicinamento all’UE (Amarilda Lic i– Asgi)
4) Il diritto d’asilo e dell’immigrazione negli ultimi 25 anni: le frontiere oggi (Erminia Rizzi – Asgi)
Interventi delle associazioni e cittadini

28 Marzo ore 16,30 lancio di fiori in mare sul lungomare Regina Margherita di Brindisi.
Il lancio di fiori in mare è per ricordare tutti i morti in mare, per terra, nel tentativo di avere un futuro diverso. Abbiamo invitato Krenar Xhavara, naufrago protagonista della lotta per il recupero della nave e che ci racconterà quel drammatico viaggio. Krenar e suo fratello Viron furono due pilastri del Comitato dei Naufraghi, nato per recuperare i corpi rimasti nella nave a 852 metri sotto mare. Due giorni che serviranno a discutere se qualcosa è cambiata da quella esperienza, dalla necessità del Governo Prodi a dichiarare guerra alle barchette Albanesi fino ad arrivare all’affondamento colpevole della Kater I Rades in acque internazionali.
La paura di quell’avvenimento non fermò lo stato italiano di decidere di arginare l’arrivo di barche nel Mediterraneo con l’uso della forza militare. Fino ad armare in mare la guardia costiera Libica composta sembra da dubbi personaggi, finanziata ed istruita in Italia a fare il lavoro sporco, mantenendo sempre in piedi la struttura di respingimento militare.
Per via terra l’Italia è arrivata a pagare, insieme alle nazioni Europee, una nazione come la Turchia con 6 miliardi di euro che continua a battere cassa; dimenticando le stragi compiute in 4000 villaggi Curdi e l’invasione di Iraq e Siria affianco ai tagliagole Jiadisti. Insomma la gestione della vita di milioni di persone e’ lo specchio fedele della ipocrisia europea che cancella i diritti degli esseri umani trasformandoli in mercanzia.
Invitiamo tutti a partecipare.
Brindisi 17.03.2022
Per il Cobas Roberto Aprile
Per l’ASGI Erminia Rizzi