I vicentini – scrive Ciro Asproso – hanno fama di persone moderate, affatto amanti degli eccessi e con una spiccata predilezione per la cura dei casi propri. Lo si riscontra anche nella toponomastica, con numerosi riferimenti alle arti e ai mestieri, a donne e uomini di spiccato intelletto, a personalità che hanno fatto la storia dell’Unità d’Italia, ma se si esclude il vicentino Rumor, nessuna concessione a figure di spicco della politica nazionale.
Inaspettatamente, il mese scorso, il consigliere Berengo di Fratelli d’Italia ha presentato una Mozione che impegna il Comune ad intitolare una strada a Giorgio Almirante; un fascista mai ravveduto, passato alla storia per aver firmato il Manifesto della Razza, e l’ordine di fucilazione per i renitenti alla leva della Repubblica di Salò.
Una cosa inimmaginabile appena un anno fa, infausto segno dei tempi e di uno strisciante sdoganamento dei riferimenti culturali del fascismo.
Nella sua storia, questa città ha più volte dimostrato di tendere ad alti ideali e di mobilitarsi in difesa dei valori di libertà e giustizia; è il caso delle due medaglie d’oro al valor militare: per i moti risorgimentali del 1848, e per l’attività partigiana sostenuta durante la guerra di liberazione dal nazi-fascismo.
Mai avremmo pensato, nel 2019, che fosse necessario riaffermare tali valori con un documento che si richiama ai massimi principi costituzionali e alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che vieta qualsiasi discriminazione su base razziale ed etnica.
Nella ricorrenza del 25 aprile ho depositato una contro-mozione, sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza, che impegna il Sindaco e la Giunta a non procedere alla intitolazione di Vie, luoghi e strutture pubbliche di qualsiasi tipologia, ad esponenti politici portatori di ideologie riconducibili al disciolto partito fascista, o a persone che abbiano professato idee antisemite, razziste e xenofobe.
Confido in un voto favorevole del Consiglio comunale, in memoria di quanti si sono sacrificati per la nostra libertà e nella consapevolezza che ricordare è un dovere di tutti.
Di seguito il testo della Mozione
RICORDATO che la Repubblica italiana è nata dalla Resistenza armata e civile al nazifascismo che vide coinvolti vasti settori della popolazione italiana e fu guidata dal Comitato di Liberazione Nazionale a cui parteciparono partiti di diverso orientamento politico-culturale, ma accomunati dalla volontà di sconfiggere la dittatura e instaurare un sistema politico e istituzionale imperniato sui valori di libertà e giustizia.
RAMMENTATO che la Costituzione Repubblicana – che della guerra di liberazione è filiazione diretta – nei principi fondamentali e nell’ordinamento dei poteri è intrinsecamente antifascista cioè incompatibile con il carattere totalitario del regime fascista e con l’ideologia dei movimenti politici che ad esso si ispirano.
CONSIDERATO l’art. 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” nonché gli art. 2 e 7 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e l’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea che vietano qualsiasi discriminazione su base razziale ed etnica.
CONSTATATO che lo Statuto del Comune di Vicenza all’art. 5 afferma che “il Comune di Vicenza ispira la propria azione ai valori di libertà, uguaglianza e fraternità…” e “promuove politiche attive per contrastare ogni forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale…”.
APPURATO che la XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana sancisce che: “E’ vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”.
RAMMENTATO che il Comune di Vicenza è insignito di una medaglia d’oro al valore militare per l’attività partigiana sostenuta durante la guerra di liberazione.
VISTA la risoluzione 71/179 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 19 dicembre 2016 sulla lotta contro la glorificazione del nazismo, il neonazismo e altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le forme attuali di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza.
RITENUTO che il dilagare di organizzazioni neofasciste e neonaziste rappresenti oggi una vera e propria emergenza democratica a cui si deve rispondere: sul fronte della sicurezza dando piena attuazione alla XII disposizione transitoria della Costituzione, sul piano politico saldando un ampio e inclusivo fronte antifascista, sotto il profilo culturale per consolidare il paradigma costituzionale e antifascista;
VALUTATA la Risoluzione del Parlamento europeo del 25 ottobre 2018 sull’aumento della violenza neofascista in Europa la quale in 32 punti chiede agli Stati membri di contrastare efficacemente i gruppi neofascisti e tutte le attività xenofobe e razziste;
TUTTO CIO’ PREMESSO QUESTO CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA
IL SINDACO E LA GIUNTA
a non procedere alla intitolazione di vie, luoghi e strutture pubbliche di qualsiasi tipologia ad esponenti politici portatori di ideologie riconducibili al “disciolto partito fascista” o a persone che abbiano professato idee antisemite, razziste e xenofobe.
Ciro Asproso – Otello Dalla Rosa – Cristina Balbi – Raffaele Colombara
Alessandro Marchetti – Alessandra Marobin – Sandro Pupillo – Giovanni Rolando
Isabella Sala – Giovanni Selmo – Cristiano Spiller – Ennio Tosetto