25 aprile, breve commemorazione al Museo del Risorgimento e della Resistenza

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Sarà un 25 aprile senza cerimonia pubblica quello celebrato a Vicenza, come del resto in tutta Italia, a causa dell’emergenza Coronavirus.

Dopo che la presidenza del Consiglio dei ministri aveva espressamente vietato ogni celebrazione concedendo solo la possibilità di semplici gesti simbolici alle autorità nazionali e locali, ieri il ministero dell’Interno ha deciso di “consentire la partecipazione anche delle Associazioni partigiane e combattentistiche”, senza peraltro definire le modalità di selezione e coinvolgimento delle stesse, e comunque escludendo qualsiasi forma di assembramento della popolazione.

Alla luce della confusione ingeneratasi per effetto di tali comunicazioni e al fine di non alimentare alcuna disparità di trattamento tra associazioni che avrebbero pari interesse e legittima aspettativa di presenziare – come testimoniano le richieste di partecipazione fin qui pervenute – l’amministrazione ha comunicato agli interessati che promuoverà una breve commemorazione alla sola presenza del sindaco e della bandiera della Città di Vicenza.

Sabato 25 aprile, pertanto, il sindaco Francesco Rucco nel parco del Museo del Risorgimento e della Resistenza deporrà al suono del “Silenzio” una corona d’alloro sulle due lapidi che ricordano i 148 Caduti Vicentini della Guerra di Liberazione.

Scortata da un vigile in alta uniforme, sarà presente la Bandiera di Vicenza, decorata con due medaglie d’oro al valore militare, una delle quali per i fatti della Resistenza.

L’orazione ufficiale della cerimonia che si sarebbe dovuta tenere, come da tradizione, in piazza dei Signori, era già stata affidata a suo tempo al generale Enrico Pino, ex generale di corpo d’armata dell’Esercito Italiano.

Il generale Pino, membro del direttivo dell’Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari nella Guerra di Liberazione, storico della seconda guerra mondiale, ha videoregistrato il testo del suo intervento, dedicato al poco noto tema degli ex internati militari che riguardò oltre 10 mila vicentini, di cui 2.350 provenienti dalla città.

La videoregistrazione dell’intervento del generale Pino e quella del saluto del sindaco Rucco saranno pubblicate nel sito web e sui canali social del Comune di Vicenza.