Vicenza porta avanti la tradizione della “pastasciutta antifascista”. Domani 25 luglio infatti al centro culturale Porto Burci nella contrà omonima a partire dalle 19 verrà cucinata e offerta della pastasciutta a chi ha prenotato gratuitamente il posto nei giorni scorsi.
I posti sono limitati e purtroppo già esauriti, ma dalle 20.30 sarà comunque possibile unirsi alle celebrazioni con il concerto degli Idraulici del suono, band che animerà anche il Ferrock festival domenica 30 luglio.
La storia della pastasciutta antifascista
Il 25 luglio del 1943 il Gran Consiglio del Fascismo, visto il disastroso andamento della seconda guerra mondiale per l’Italia, decise di deporre il duce Benito Mussolini. Il 26 luglio iniziò il governo del generale Badoglio. La notizia si diffuse presto in tutta Italia e anche a Campegine, paesino in provincia di Reggio Emilia.
Qui Aldo Cervi propose al padre di cucinare della pasta e offrirla in piazza a tutti i cittadini per festeggiare la fine di 21 anni di dittatura. Sappiamo che la guerra non finì e Mussolini fu rimesso al potere dai nazisti. La pace arrivò solo il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, che ancora oggi alcuni festeggiano “turandosi il naso” (ma non la bocca, ahimè).
Lo stesso Aldo Cervi, assieme ai suoi fratelli, partecipò come partigiano alla Resistenza e fu torturato e ucciso.
Un gesto semplice, e molto italiano, quello di cucinare per tutti e offrire un piatto, altrettanto semplice, condito solo con burro e formaggio, di pasta. Gesto che ha però assunto un significato importante di unione e condivisione.
Così, da molti anni, nella tradizione antifascista oltre al 25 aprile si aggiunge il 25 luglio come momento di ricordo. Ricordo di ciò che la Resistenza al nazifascismo ha significato per questo Paese e allo stesso tempo volontà di ribadire l’importanza dei valori democratici.
Pastasciutta antifascista a Vicenza
L’evento di domani è organizzato da varie associazioni, dall’ANPI a Legambiente, e dai sindacati. Nella locandina di quest’anno è stata aggiunta la frase “siamo tutte famiglie”. Il riferimento è ai recenti provvedimenti di governo e prefettura di Padova contro i diritti dei figli delle cosiddette coppie arcobaleno.
Si attende infine, da parte della nuova amministrazione di centrosinistra guidata dal giovane Giacomo Possamai, il ripristino della clausola antifascista per poter organizzare eventi pubblici su suolo comunale. Clausola voluta dalla giunta Variati e rimossa da quella di centrodestra dell’ex sindaco Rucco.