Oggi, 26 novembre 2023, si celebra la prima Giornata mondiale del Trasporto Sostenibile indetta dall’ ONU con il fine di promuovere una mobilità rispettosa delle attuali sfide climatiche ed energetiche. Un lettore esperto potrebbe obiettare che, per quanto tutto faccia brodo, le emissioni di CO2 provenienti dai mezzi di trasporto contribuiscono solo per il 20%, delle quali il 71% è stato indicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente come prodotto dalla mobilità stradale.
Insomma per vedere un vero miglioramento in termini ambientali, altri sono i settori su cui agire prioritariamente come l’agricoltura, l’allevamento o la produzione industriale. Eppure da qualcosa si dovrà pur iniziare tanto più se rientra nei poteri di ognuno di noi.
Se da una parte, le principali cause di inquinamento sono ascrivibili a poteri forti, cause maggiori e talvolta un’opera risolutiva in questo senso potrebbe finire per collidere con scopi imprescindibili da un punto di vista economico e politico, nel piccolo della vita di tutti i giorni, la mobilità rimane ancora per lo più prerogativa del singolo, che dunque ha la possibilità di incidervi positivamente.
Ecco dunque delle buone pratiche che il cittadino medio del mondo può osservare per contribuire alla cura dell’ambiente e della Terra.
Non può non essere al primo posto l’invito evergreen a privilegiare l’uso della bicicletta e dei mezzi pubblici, specialmente per tragitti brevi e nei centri storici. Eventuali scomodità che possono sorgere in riferimento all’abbassarsi delle temperature o al meteo meno favorevole e altrettanti rischi legati all’insicurezza – o alla percezione di insicurezza – di girare da soli, magari la sera tardi, in bicicletta, a piedi o salire sui mezzi pubblici possono essere scongiurati con la nuova, sebbene non ancora pienamente sviluppata, iniziativa del car sharing anche in forme auto-organizzate per ridurre il numero di mezzi in circolazione e aumentare i posti occupati in ciascuna auto.
In secondo luogo, come in molti altri ambiti, anche in quello della mobilità vale il buon vecchio principio del chi va piano, va sano e va lontano. È stato dimostrato infatti che mantenere una velocità moderata in autostrada prediligendo anche solo i 110km/h anziché il limite consentito dei 130 km/h riduce i consumi (e, quindi, anche i costi) fino al 30%. Una riduzione considerevole se applicata alla media di 1,8 milioni di pendolari che ogni giorno utilizza l’autostrada per raggiungere il posto di lavoro e ritornare poi a casa. Ma dei piccoli accorgimenti possono anche dimostrarsi consistenti nei brevi tragitti quotidiani. Agli automobilisti meno esperti, infatti, può essere utile ricordare di mantenere un’andatura quanto più possibilmente regolare in città, evitando frenate brusche e accelerazioni improvvise e di utilizzare marce alte appena le condizioni lo consentono, limitando così la circolazione con il motore a giri elevati che consuma decisamente di più.
Infine, per rimanere costanti nel proposito di contribuire attivamente alla mobilità, è importante non percepire questo obiettivo come unico fine verso cui tendere nella vita di tutti i giorni. La mobilità sostenibile, per essere mantenuta nel lungo andare, deve essere a sua volta percepita come sostenibile dal lavoratore medio e dalle persone a lui legate, quindi non può e non deve essere esageratamente restrittiva. Ben venga, dunque, un utilizzo morigerato dei mezzi meno amici dell’ambiente, purché questi vengano concepiti come una “possibilità” e non come grigia abitudine dettata dai ritmi urbani o dalla pigrizia.
Da quest’anno il 26 novembre diverrà la giornata mondiale del trasporto sostenibile, con la speranza, evidente nella risoluzione deliberata dall’ONU, che essa funga da catalizzatore per promuovere un miglioramento nella connettività del trasporto intermodale, soluzioni di trasporto ecologiche e sviluppo di infrastrutture di trasporto socialmente inclusive.
Ma la risoluzione sulla Giornata mondiale del trasporto sostenibile non si limita a ciò. Riprendendo uno dei diciassette obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile approvata ancora nel 2015 dall’ Assemblea Generale della Nazioni Unite, questa casella colorata sul calendario recante la data del 26 novembre, mira a divenire una sorta di silenzioso reminder (memo, ndr), che, se da una parte evidenzia chiaramente le scarse possibilità di raggiungimento dei traguardi e sotto-traguardi posti per il 2030, potrebbe essere di sprone nel privato della vita di tutti i giorni, segnando ogni giorno come “fatta” la voce che riporta le misure personalmente attuate per perseguire una mobilità maggiormente sostenibile.