Guardiano della giustizia e difensore della fede contro le forze del male, San Michele Arcangelo, proclamato Santo Patrono della Polizia di Stato, viene festeggiato dalla chiesa il 29 settembre. La commemorazione, negli ultimi anni, ha assunto per l’Istituzione un rilievo particolare, un momento di riflessione che coinvolge gli operatori di polizia e le loro famiglie. Nella giornata odierna, pertanto, ha avuto luogo presso la chiesa di Santa Maria ai Servi di Vicenza, la celebrazione per la ricorrenza del Santo patrono.
Il rito è stato officiato dal cappellano della Polizia di Stato, Claudio Pegoraro e dal Maggiore Jon McPherson, religioso dei paracadutisti USA in forza alla 173° Brigata Aviotrasportata della base militare USA di Vicenza, dei quali San Michele Arcangelo è anche patrono, anch’essi presenti con una folta rappresentanza alla liturgia.
Alla cerimonia, oltre agli operatori di polizia che svolgono la loro attività in questa provincia, erano presenti il Sig. Prefetto di Vicenza e le autorità civili e militari.
Al termine della toccante cerimonia, il Questore di Vicenza, Dott. Antonino Messineo, ha ringraziato tutte le Forze dell’Ordine per il lavoro che quotidianamente svolgono per garantire la sicurezza dei cittadini in un’ottica di prevenzione e repressione dei reati.
Il Colonnello Michael Kloepper, comandante della 173° Brigata Aviotrasportata, dopo aver ricordato i caduti dell’ultimo periodo, ha ringraziato tutta la cittadinanza per la vicinanza e l’accoglienza che viene loro riservata da tutta la comunità.
La cerimonia religiosa in onore del guardiano della giustizia e difensore della fede contro le forze del male, si è conclusa in tarda mattinata.
Anche il presidente del Veneto Luca Zaia ha voluto ricordare la festa di San Michele attraverso una tradizione veneta: gli gnocchi. “Oggi 29 settembre, giorno di S. Michele – scrive Zaia – nella tradizione contadina veneta si cambiava casa, si traslocava e coloro che giungevano nella nuova abitazione (in genere una corte) erano accolti con un piatto di gnocchi, fumanti, al burro. Questa usanza di benvenuto era considerata foriera di buona sorte: si dice ancora oggi che chi mangia gnocchi il dì di S. Michele avrà soldi tutto l’anno, visto che questo cibo viene considerato il piatto antico dell’abbondanza e della condivisione.