Il 24 febbraio del 1990, moriva Sandro Pertini. Indro Montanelli lo commemorava dicendo: “Non è necessario essere socialisti per amare Pertini. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità”. “Il nostro Paese rimpiange oggi quel “profumo di pulizia” – afferma in un comunicato Luca Fantò, segretario del PSI Vicentino. “Medaglia d’argento al valor militare nella prima guerra mondiale, attivo antifascista durante il ventennio, esiliato, carcerato più volte, membro della Resistenza durante l’occupazione nazifascista, membro dell’Assemblea Costituente, direttore dell’ “Avanti!”, Presidente della Camera dei Deputati e poi Presidente della Repubblica. Nel suo settennato trascorso tra il Quirinale e la mansarda di 30 metri quadri a Fontana di Trevi in cui con la moglie Carla Voltolina (che fu promotrice insieme alla senatrice Merlin della legge che chiuse le “case di tolleranza”), aveva deciso di vivere rinunciando agli appartamenti del Quirinale, fu probabilmente il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani. Al contrario di molti sedicenti socialisti che scelsero di abbandonare il PSI nelle difficoltà, Pertini si batté sempre per l’unità del partito. Pertini rimase sempre dalla parte dei lavoratori e mai smarrì la strada giusta. Oggi il PSI ricorda il compagno Sandro Pertini. Oggi Vicenza non ha ancora potuto veder intitolata una via o una piazza al Presidente della Repubblica. Noi socialisti vicentini auspichiamo che a tale assenza possa essere posto rimedio quanto prima”.