4 novembre 1918: nel dì della vittoria… non dimentichiamo migliaia di vedove e di orfani

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La fine del primo conflitto mondiale è ricordato come una vittoria del regno d’Italia sugli imperi centrali ed in particolare contro l’Austria (nella foto il 4 novembre 1918 su Il Giornale d’Italia del giorno dopo, ndr). Certamente fu una vittoria delle armi, ma non delle persone. Centinaia di migliaia di soldati caduti negli assalti, nelle trincee, di stenti, di fame, di malattie e anche di “poca voglia di vivere”. La popolazione, particolarmente quella vicina ai teatri di guerra pagò con la deportazione, l’allontanamento dai propri paesi distrutti. Il lascito del conflitto fu terribile. 

Alle migliaia di invalidi, di mutilati tra i soldati e la popolazione civile si aggiunsero migliaia di vedove e di orfani, molti dei quali non conobbero nemmeno il proprio padre mentre i più fortunati lo videro solo in fotografia.  

A costoro, a quei bimbi e a quelle bimbe va il pensiero e alle loro madri che si dovettero sacrificare ancora per allevare, educare e istruire i propri figli. Purtroppo reduci, invalidi, mutilati, vedove e orfani dovettero anche vedere gli orrori della seconda guerra mondiale e in diversi paesi europei instaurarsi, poi, la dittatura del totalitarismo comunista, che con il nazionalsocialismo aveva scatenato proprio il conflitto (patto Molotov-Ribbentropp) e negare quella libertà che altri totalitarismi in alcuni paesi aveva sopraffatto.

Vogliamo qui solo ricordare un’ orfana che non conobbe mai suo padre, nacque dopo la fine del conflitto.

Al granatiere di Sardegna Francesco B. e a sua figlia Giovanna

Tre anni

Checco alle bombe,
E Rosa piangeva.

Checco scriveva,
E Rosa piangeva.

Checco tornava e presto partiva,
E Rosa piangeva.

Checco sotto la croce,
E Rosa piangeva.

Nanna sorrideva
Al tintinnio
Di inutili medaglie

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Italo Francesco Baldo
Italo Francesco Baldo nato a Rovereto, residente a Vicenza è stato ordinario di Storia e Filosofia nel Liceo Classico "A.Pigafetta" di Vicenza.Si è laureato con una tesi su Kant all’Università di Padova, ha collaborato con l'Istituto di Storia della Filosofia dell’Università di Padova, interessandosi all’umanesimo, alla filosofia kantiana, alla storiografia filosofica del Settecento e alla letteratura vicentina in particolare Giacomo Zanella e Antonio Fogazzaro Nel 1981 i suoi lavoro sono stati oggetto " di particolare menzione" nel Concorso al Premio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per il 1981 cfr. Rendiconto delle Adunanze solenni Accademia dei Lincei vol. VIII, fasc.5. ha collaborato con Il Giornale di Vicenza, L’Arena, Il Tempo, La Domenica di Vicenza e Vicenzapiù Tra le diverse pubblicazioni ricordiamo La manualistica dopo Brucker, in Il secondo illuminismo e l'età kantiana, vol. III, Tomo II della Storia delle storie generali della filosofia, Antenore, Padova 1988, pp. 625-670. I. KANT, Primi principi metafisici della scienza della natura, Piovan Ed., Abano T. (Pd) 1989. Modelli di ragionamento, Roma, Aracne Erasmo Da Rotterdam, Pace e guerra, Salerno Editrice, Roma 2004 Lettere di un’amicizia, Vicenza, Editrice Veneta, 2011 "Dal fragor del Chiampo al cheto Astichello", Editrice Veneta, 2017 Introduzione a A. Fogazzaro, Saggio di protesta del veneto contro la pace di Villafranca, Vicenza, Editrice Veneta, 2011. Niccolò Cusano, De Pulchritudine, Vicenza, Editrice Veneta 2012. Testimoniare la croce. Introduzione a S. Edith Stein, Vicenza, Il Sileno, 2013.