Anche quest’anno il 5 per mille dell’Irpef devoluto dai cittadini in sede di dichiarazione dei redditi a sostegno di progettualità sociali del Comune di Vicenza sarà destinato ai progetti rivolti ai bambini e alle bambine della città. Quella del 5 per mille è una scelta che “Non costa nulla ma aiuta molto”, come dice lo slogan della campagna di comunicazione, e che nel 2016 è stata utilizzata solo da 4 contribuenti su 10. L’annuncio è dell’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala che questa mattina ha presentato la nuova campagna di comunicazione insieme con il consigliere comunale delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso.
Erano presenti anche il presidente di Ipab per i minori Mario Zocche, i cui progetti potranno essere ampliati grazie all’aiuto di questa iniziativa, e le due aziende vicentine che collaborano gratuitamente alla realizzazione e diffusione della campagna di comunicazione, Giulia Francesconi di Facci & Pollini Communication Company e Gabriele Guzzo di Leodari Pubblicità.
“Su 40 milioni di contribuenti in Italia, solo 16 milioni, ovvero il 40 per cento, nel 2016 hanno scelto di destinare il loro 5 per mille ad una delle oltre 45 mila organizzazioni che possono riceverlo; è una scelta che dà ai cittadini la possibilità di contribuire a progetti importanti, senza esborsi in denaro – ha evidenziato l’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala -. Anche quest’anno vogliamo dedicarci ai bambini e ai ragazzi della nostra città e siamo orgogliosi di unire le forze per loro, scegliendo di destinare le somme raccolte con il 5 per mille alfinanziamento di progetti ricreativi, educativi, culturali e sportivi a loro dedicati. Sono 997 le famiglie che sono state prese in carico dai servizi sociali nel 2017 divise nei 3 centri di servizi sociali territoriali e ammonta a oltre 1.300.000 euro la spesa del Comune per gli interventi di carattere residenziale e semi-residenziale a favore dei minori della città. Pensiamo, però, che sia ancor più efficace seguire preventivamente i minori con progetti ben definiti portati avanti insieme alle diverse realtà dell’associazionismo e del privato-sociale. In questi cinque anni, la collaborazione con Ipab per i Minori ci ha consentito di dare molte opportunità ai bambini e ai ragazzi della città: abbiamo lavorato davvero bene insieme. Nel 2016, inoltre, abbiamo avviato una riprogettazione del sociale “dal basso”, “Vicenza, Insieme si può”: ne sono scaturiti 18 progetti, uno dei quali, chiamato “Tavolo di quartiere”, dedicato ai minori, si è sviluppato in zona 6 nei quartieri di San Lazzaro, Santa Bertilla, San Giuseppe e San Carlo assieme a Ipab, alle scuole, alle parrocchie e alle associazioni del territorio proprio per dare maggiori opportunità ai bambini della città, all’interno di un principio fondamentale di equità, di dare più possibilità a chi ne ha meno”.
“Si tratta di un progetto molto interessante al quale da 4 anni aderiscono con grande generosità Facci & Pollini Communication Company e Leodari Pubblicità – ha spiegato il consigliere comunale delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso -. Se nei primi due anni il Comune ha scelto di destinare i fondi del 5 per mille al CEAV, il Centro antiviolenza di Vicenza, dallo scorso anno il focus dell’iniziativa si è spostato sui bambini in quanto pari opportunità significa dare a loro possibilità di cui non potrebbero altrimenti godere, come, ad esempio, una vacanza o opportunità sportive e scolastiche. Pertanto sosteniamo con forza questo progetto e speriamo facciano altrettanto i cittadini visto che più 5 per mille racogliamo, più opportunità riusciamo a dare ai minori della nostra città”.
“Spesso gli enti locali incontrano varie difficoltà ad intervenire con progetti preventivi a sostegno dei minori – ha precisato il presidente di Ipab per i minori Mario Zocche -: è in quest’ottica che si pone la nostra istituzione, cercando di farsi promotrice di iniziative di formazione, educazione e assistenza a favore di minori in situazioni di disagio economico e sociale, anche coinvolgendo istituzioni scolastiche, parrocchie, gruppi di volontariato, associazioni e comitati. Se il nostro intervento di prevenzione è sistematico e programmato, anche le azioni dei servizi sociali sono in minor numero. Pertanto, vogliamo ribadire la nostra volontà di lavorare a fianco del Comune in modo collaborativo, sussidiario e preventivo con interventi che si stanno via via specializzando nel corso degli anni, come con la formazione dei quasi 180 volontari che si occupano delle attività di doposcuola a quasi 400 alunni, o con specifici programmi di sostegno all’interno delle scuole primarie che coinvolgono quasi 1000 studenti”.
La nuova campagna di comunicazione
Il Comune di Vicenza ha stabilito che anche per il 2018 le somme raccolte con il 5 per mille saranno destinate a finanziare progetti ricreativi, educativi, culturali e sportivi dedicati ai bambini e alle bambine della città.
L’obiettivo è, infatti, quello di ampliare le progettualità sociali rivolte ai minori della città, in particolare nell’ambito della prevenzione in modo da avere a disposizione ulteriori risposte per poter offrire maggiori risposte ai bisogni educativi e di socializzazione dei bambi e dei ragazzi.
Per il quarto anno consecutivo Facci & Pollini Communication Company ha messo generosamente a disposizione la propria creatività, mentre Leodari Pubblicità stamperà gratuitamente maxi manifesti stradali e promuoverà l’iniziativa sui grandi schermi digitali di Borgo Berga e viale San Lazzaro. Saranno, inoltre, realizzate 4000 cartoline e 200 locandine da distribuire presso i CAF, gli studi di commercialisti e i luoghi di aggregazione. La campagna sarà infine veicolata attraverso il sito e sulle pagine social del Comune di Vicenza, con l’invito a condividerla sui propri profili per farla diventare virale.
Se nel 2015 e 2016 la destinazione dei fondi del 5 per mille al CEAV, il Centro antiviolenza di Vicenza, è stata sostenuta da campagne promozionali caratterizzate da messaggi forti, che hanno contributo alla crescita della cultura contro la violenza alle donne, nel 2017 e nel 2018 il focus dell’iniziativa si è spostato verso un altro gruppo di cittadini che spesso non ha voce: i minori, al fine di ampliare le progettualità sociali in loro favore. Con gli slogan “Vicenza per Giulia”, “Vicenza per Matteo”, i volti di due bambini simili a tanti altri suggeriranno ai vicentini di compiere una scelta che “Non costa nulla ma aiuta molto”.
I minori sostenuti dal Comune di Vicenza
Nel 2017 i nuclei familiari con minori seguiti nei Centri servizi sociali territoriali (CSST) per il sostegno socio-economico-abitativo e per il supporto educativo alle funzioni genitoriali sono stati complessivamente 744, suddivisi nei tre diversi centri: 303 famiglie al CSST centro nord, 212 al CSST sud est, 229 al CSST ovest.
Il Servizio di protezione e tutela dei minori ha seguito 253 famiglie, nell’ambito delle quali sono stati individualmente presi in carico 339 minori.
Pertanto nel 2017 le famiglie prese in carico dai servizi sociali sono state 997 e oltre 1500 i minori seguiti.
Sempre nel 2017 sono state 485 le famiglie con minori che hanno beneficiato di contributi economici, 27 i minori in sostegno socio-educativo in ambito familiare (a domicilio), 30 i minori inseriti nei centri diurni, 6 i minori inseriti in comunità diurna, 88 i minori e le madri inseriti in strutture residenziali, 62 i minori in affido (sono 111 complessivamente i minori in affido residenti nel distretto Est dell’AUlss 8 Berica – ex Ulss 6).
Complessivamente, gli interventi di carattere residenziale e semi-residenziale hanno comportato una spesa di 1.234.113 euro.
I contributi economici erogati dal Comune di Vicenza con la finalità di prevenire, superare o ridurre le condizioni di bisogno delle famiglie con minori per inadeguatezza del reddito e difficoltà sociali nel corso del 2017 sono stati pari a 337.743 euro.
Gli interventi di carattere socio-educativo, in particolare di sostegno in ambito familiare, hanno comportato una spesa di 156.851 euro.
Il sostegno all’affido familiare ha comportato una spesa pari a 265.920 euro a 57 famiglie, pari a un contributo medio annuo di 4.665 euro a nucleo familiare.
Azioni a favore della famiglia e dei minori
Sul versante delle azioni a favore della famiglia e dei minori, è continuata l’attività di presa in carico di minori in situazioni di disagio, nonché sono proseguiti gli interventi di sostegno ai nuclei familiari con minori, in particolare attraverso interventi di sostegno socio-educativo e la frequenza ai centri diurni socio-educativi. In alcune situazioni gli interventi sono derivati da mandati giudiziari, con l’allontanamento del minore e l’inserimento in strutture residenziali: comunità familiari, comunità educativa diurna, pronte accoglienze, comunità educative per minori.
E’ proseguita l’attività del “Servizio di protezione e tutela minori”, con la conferma della gestione unitaria dell servizio tra l’AUlss 8 Berica e i Comuni del Distretto Est, come da convenzione approvata nel 2017 , prima in sede di Comitato dei Sindaci del Distretto Est e poi in Consiglio Comunale.
Il servizio risponde sia su mandato dell’autorità giudiziaria, sia assumendo un concetto di tutela più ampio, a supporto della famiglia e del minore.
Per quanto riguarda gli interventi attivati nel corso del 2016, sono 30 i minori inseriti nei centri diurni, 6 i minori inseriti in comunità diurna, 88 i minori e/o le madri inseriti in strutture residenziali.
A fronte di una complessiva riduzione del numero degli inserimenti residenziali, tuttavia, si rileva che nel corso del 2017, a seguito del consistente afflusso di migranti, si è resa necessaria, su segnalazione della Prefettura, l’accoglienza di 15 minori stranieri non accompagnati. Tale accoglienza ha comportato una spesa complessiva di 129.111 euro, 86.668 euro dei quali a carico del Fondo Nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
In considerazione di tale bisogno, Il Comune, a seguito di domanda, è stato autorizzato alla prosecuzione, per il triennio 2017-19, del progetto SPRAR per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, dando continuità agli interventi di accoglienza integrata per 10 minori stranieri non accompagnati con costi interamente a carico del Ministero dell’Interno.
Complessivamente gli interventi di carattere residenziale e semi-residenziale sopra descritti hanno comportato una spesa di 1.234.113 euro.
Gli interventi di carattere socio-educativo, in particolare di sostegno socio-educativo in ambito familiare, hanno coinvolto 27 minori, per una spesa di 156.851 euro, corrispondente a 5.993 ore di servizio annuo erogato.
Per gli altri minori in carico, per i quali non si sono resi necessari interventi di protezione e tutela specifici, sono state poste in essere comunque azioni di sostegno attraverso attività di segretariato sociale (informazioni e consulenza sulla rete dei servizi), interventi di valutazione sociale, counseling per supporto alla genitorialità, interventi di mediazione familiare, aiuto per l’integrazione sociale nelle situazioni di debolezza e fragilità, interventi mirati a favorire il processo di integrazione nelle strutture educative e scolastiche, interventi per favorire l’inserimento nella rete territoriale e la socializzazione.
In tale contesto va inserita anche l’attività del Centro Affidi e Solidarietà Familiare (CASF), il cui ambito di competenza coincide con il territorio del Distretto Est dell’AUlss 8 Berica. Il Comune di Vicenza esercita, in qualità di capofila, tutte le attività tecniche e amministrative, mentre la copertura delle spese di funzionamento è assicurata dalla compartecipazione finanziaria di tutti i Comuni del Distretto che nel corso del 2017 hanno confermato al prosecuzione di tale servizio, in gestione associata, anche per il triennio 2018-20.
Per quanto riguarda gli affidi, nel corso del 2017, sono stati 111 i minori in affido, 62 dei quali del Comune di Vicenza. I contributi liquidati alle famiglie affidatarie nel 2017 sono stati 265.902 euro destinati a 57 famiglie, per un contributo medio annuo di 4.664,95 euro a nucleo familiare.
Nel corso del 2017 il CASF ha organizzato, nei mesi di maggio e novembre, due edizioni del corso sull’affido familiare rivolto alle famiglie e alle persone interessate al tema, consistenti in un corso informativo ed un successivo corso formativo per diventare famiglie affidatarie.
Tra le attività del CASF, oltre alla gestione del tema “affido”, vi è il compito di promuovere la cultura generale dell’accoglienza e dalla vicinanza solidale, favorendo l’emergere di disponibilità familiari in grado di divenire risorsa per i minori e le famiglie del territorio che versano in temporanee condizioni di disagio. In tale ambito di attività si inserisce il progetto finanziato dalla Regione Veneto “Famiglie in Rete”, realizzato grazie ad un accordo tra Comune e Azienda Ulss 8 Berica, sia nel corso del 2017 che per il 2018. Si tratta di un progetto di solidaretà familiare che mira ad individuare e attivare risorse nel territorio che possano essere di sostegno reciproco tra le famiglie.
I contributi economici erogati con la finalità di prevenire, superare o ridurre le condizioni di bisogno delle famiglie con minori per inadeguatezza del reddito e difficoltà sociali sono stati complessivamente pari a 337.743 euro in favore di 485 nuclei familiari.
L’entrata a regime delle misure di contrasto alla povertà (Sistema Inclusione Attiva SIA- fino a ottobre 2017, successivamente ampliato dalla misura del Reddito di Inclusione – ReI) ha determinato un incremento significativo dei nuclei familiari in carico al servizio sociale, consentendo di intercettare situazioni precedentemente non conosciute (circa il 10% delle famiglie che hanno fatto richiesta dello strumento di contrasto alla povertà erano sconosciute al servizio sociale). La misura ha determinato una revisione delle modalità di raccordo tra le famiglie ed il sistema dei servizi, anche con la costruzione di nuovi strumenti di assesstment e progettazione degli interventi che prevedono la partecipazione attiva della familgia nache in ofrme di restituzione alla comunità e di impegno personale per la ricerca del lavoro.
Gli interventi a favore delle famiglie, inoltre, sono stati integrati con altre provvidenze economiche erogate dall’INPS e dalla Regione – quali l’assegno di maternità e i contributi per famiglie numerose.
Cosa finanziare con il 5 per mille
A fronte di questo significativo sforzo economico, restano comunque le incognite relative ai finanziamenti di specifici progetti in anni in cui la crisi economica continua a pesare sulle famiglie, a maggior ragione su quelle con minori a carico.
Di qui la decisione del Comune di destinare quanto raccolto attraverso il 5 per mille dell’Irpef a progetti di prevenzione rivolti ai minori, con l’obiettivo di ampliare la platea dei bambini e dei ragazzi che possono beneficiare di tali iniziative.
Sarà dato nuovamente respiro alla collaborazione con Ipab per i minori di Vicenza che, nata nel 2013 dalla fusione di quattro enti dedicati ai minori, da subito ha sostenuto progetti in stretto coordinamento con l’amministrazione comunale e altri soggetti del territorio. L’idea di dare risposte di qualità ai bisogni educativi e di socializzazione dei bambini e dei ragazzi ha portato a progetti di formazione condivisa di volontari e personale educativo, a iniziative di sostegno scolastico ed extrascolastico, inserimenti in centri estivi e colonie, attività sportive anche per i bambini che vivono in contesti non agiati, iniziative per la promozione della cultura e dell’arte.
Inoltre nuovi finanziamenti serviranno a sostenere progetti come Famiglie in Rete e Alleanza Famiglie, i cui finanziamenti regionali non sono garantiti per i prossimi anni.
Infine, nuovi fondi potranno consentire di avviare iniziative per i minori totalmente nuove, emerse nell’ambito del percorso di riprogettazione del Welfare cittadino “Vicenza Insieme si può”, avviato a luglio 2016 dall’assessorato alla comunità e alle famiglie per promuovere un confronto tra le diverse realtà che nel territorio vicentino si occupano quotidianamente di persone e famiglie in difficoltà con l’obiettivo di promuovere in città iniziative finalizzate a migliorare l’inclusione dei cittadini più deboli, i minori, e la povertà educativa. All’interno di questa iniziativa, il gruppo di lavoro “Area Minori” ha concentrato la sua attenzione sui bambini, una categoria che, come dicono le statistiche, più di altre soffre le conseguenze di una crisi economica prolungata (povertà materiale) ed è sempre più esposto al rischio di vedere compromesso il proprio percorso educativo per la ridotta capacità del nucleo familiare di prestare attenzione e cure adeguate ai suoi bisogni di crescita (povertà educativa). I bambini sono una ricchezza per tutti e il compito di cura e sostegno alla loro crescita non è quindi solo della famiglia o dei servizi dedicati ma è un impegno di tutta la comunità che attraverso le sue formazioni naturali (associazioni, volontariato etc…), ognuna con la propria specifica vocazione (sportiva, culturale o altro), può trovare lo spazio per agevolare l’inclusione e lo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino. Il problema resta quello di superare la frammentarietà e la dispersione in quanto manca un coordinamento tra i diversi interventi e iniziative nei confronti delle situazioni di disagio. Il gruppo di lavoro ha, quindi, affrontato la questione di come superare la logica settoriale di tante iniziative già presenti nel territorio, aggregando risorse isolate e integrandole in un percorso comune e condiviso. Al fine di favorire la più ampia collaborazione tra i servizi istituzionali, il volontariato e le agenzie del privato sociale si è convenuto di promuovere flussi di comunicazione, creare opportunità e momenti di scambio, favorire l’instaurarsi di legami e pratiche condivise tra i differenti soggetti che operano sul piano educativo e sociale. Il risultato di queste riflessioni è approdato nella formulazione del progetto “Tavolo di quartiere” come primo momento di incontro per dare avvio a un lavoro in rete. Si è deciso di avviare inizialmente un progetto pilota su una zona specifica della città ed è stato scelto di iniziare proprio dai quartieri di San Lazzaro, San Giuseppe, San Carlo e Santa Bertilla coinvolgendo la comunità Parrocchiale, con le sue associazioni benefiche, con gli oratori e le diverse iniziative educative e l’istituzione scolastica per iniziative a favore dei minori di Vicenza nella logica di una solidarietà attenta all’accoglienza e all’inclusione ai soggetti più deboli.
Il 5 per mille per il Comune di Vicenza negli anni scorsi
Non sono ancora stati pubblicati gli elenchi delle somme attribuite relative alle destinazioni del 5 per mille operate dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi anno 2016.
Nel 2017 sono stati pubblicati gli elenchi dei destinatari dei contributi del 5 per mille relativi al 2015. Il Comune di Vicenza è risultato beneficiario di un contributo di 58.878,20 euro, corrispondente a 1.677 scelte espresse dai contribuenti. Si tratta di un dato leggermente in crescita rispetto all’anno precedente (anno fiscale 2014) quando il contributo è stato di 57.331,25 euro e le scelte 1.569.
Ipab per i Minori di Vicenza
IPAB per i Minori di Vicenza è un’istituzione pubblica impegnata nel promuovere l’assistenza, anche economica, dei minori della citta, attraverso interventi mirati alla prevenzione, alla cura, all’istruzione, alla formazione e al sostegno socio-educativo in situazioni di disagio e bisogno. L’ente deriva dalla fusione, avvenuta nel gennaio 2014, di quattro piccole Opere Pie, attive in città già da oltre 150 anni (Opera Pia Cordellina (1829), Colonia Alpina Umberto I (1899), Ambulatorio pediatrico Principe di Piemonte (1906) e Opera Pia Ospizio Marini (1869)) e si qualifica come realtà operativa del Comune di Vicenza per la tutela dei Minori. Il consiglio di amministrazione di IPAB per i Minori è formato da 5 componenti, nominati dal sindaco di Vicenza.
IPAB per i Minori di Vicenza opera attraverso il progetto annuale “Una rete per i Minori”, con il quale mira a promuovere piena collaborazione tra varie realtà (assessorati, servizi sociali, istituzioni scolastiche, parrocchie, gruppi di volontariato, associazioni e comitati) impegnate nella cura e nella tutela dei più piccoli, per sostenere lo sviluppo delle potenzialità del minore e, così, aiutare il nucleo familiare in difficoltà a recuperare la propria iniziativa, a ritrovare la forza per svolgere le funzioni che storicamente e socialmente gli sono riconosciute.
Con il progetto “Insieme ce la facciamo” supporta, poi, economicamente gli istituti comprensivi cittadini nella progettazione di specifiche azioni per il raggiungimento del successo formativo (rimotivazione allo studio, costruzione di relazioni positive, contrasto all’abbandono scolastico…) a favore di alunni in situazioni di svantaggio sociale, associato a difficoltà o disturbi di apprendimento.
Si occupa, inoltre, dell’attivazione di doposcuola per l’assistenza e il supporto educativo di quasi 400 alunni di diversi ordini di scuola impegnando più di 180 volontari e promuove laboratori inclusivi per valorizzare le potenzialità dei minori con diverse abilità e difficoltà.
In continuità con l’opera della Colonia Alpina Umberto I e in collaborazione con l’assessorato alla comunità e alle famiglie, organizza soggiorni climatici (al mare, in montagna o in collina) destinate a minori in situazioni di disagio e durante le vacanze scolastiche, in collaborazione con il Comune di Vicenza e altri enti propone alle famiglie attività multidisciplinari aperte a ragazzi da 3 a 14 anni, facilitando l’accesso a minori in situazioni di disagio economico.
Opera poi a fianco dell’azienda Ulss 8 Berica per promuovere interventi didattici specifici rivolti a minori ricoverati presso l’Ospedale “San Bortolo”, in particolare agli studenti della scuola secondaria (Scuola in Ospedale).
L’ente si finanzia attraverso le rendite del suo patrimonio costitutivo nonché attraverso contributi, lasciti e donazioni. Proprio per recuperare la filantropia e la generosità che la comunità vicentina ha dimostrato, fin dal secolo scorso, attraverso opere pie e istituzioni benefiche, verso le quali sempre sono stati indirizzati lasciti e donazioni, da febbraio 2018 IPAB per i Minori di Vicenza ha messo a disposizione di coloro i quali intendessero operare un lascito testamentario o una donazione a favore dei minori della città un vero e proprio servizio di consulenza giuridica e fiscale attraverso lo “sportello del cittadino”, attivo presso il Consiglio notarile dei distretti riuniti di Vicenza e Bassano del Grappa. Il servizio, completamente gratuito, di consulenza in materia di lasciti e donazioni viene attivato attraverso le segreterie di IPAB per i Minori di Vicenza e del Consiglio notarile dei distretti riuniti di Vicenza e Bassano del Grappa. Per richiedere un appuntamento gratuito e_ possibile contattare la segreteria del Consiglio notarile, “Sportello del Cittadino”, tel. 0444 525971, o la segreteria di IPAB per i Minori di Vicenza, tel. 0444 927370, info@ipabperiminoridivicenza.it.
Tutto il patrimonio di idee, progetti, storia ed iniziative di IPAB per i Minori di Vicenza è disponibile sul sito istituzionale: www.ipabperiminoridivicenza.it.
Per informazioni su come destinare il 5 per mille: www.comune.vicenza.it/5xmille.