5G, Ciro Asproso: “No Data, No Market”

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“No Data, No Market” è il principio – è scritto in una interpellanza comunale di Ciro Asproso – adottato dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche e vuol significare che se una sostanza non è registrata i suoi Dati non saranno disponibili e, di conseguenza, non sarà possibile produrre o fornire tale sostanza legalmente. Mi è tornato alla mente questo concetto (espresso con sagacia dalla Dott. Fiorella Belpoggi, Direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna), dopo aver letto l’intervista rilasciata ieri al GdV da Filippo Miola, delegato di Confindustria Vicenza per i servizi tecnologici, poiché sono convinto che lo stesso principio utilizzato nella chimica, o anche per vendere un’automobile, si possa agevolmente applicare al 5G.
L’attuale tecnologia 3G e 4G, basata su radiofrequenze che vanno dalle centinaia di mega-hertz fino a pochi giga-hertz, si trasferirà in parte alle onde centimetriche e millimetriche del 5G, ragione per cui il 5G andrà a sommarsi ai sistemi precedenti – già sotto osservazione per i possibili effetti cancerogeni – e tutti noi (Uomini, piante e animali), saremo letteralmente immersi in un mare di onde elettromagnetiche 24 ore al giorno.
Per consentire al frigorifero di fare la spesa, all’automobile di guidare da sola e al televisore di metterci in contatto col Mondo – senza muoverci dal salotto di casa – sarà infatti necessario assicurare simultaneamente la connettività di un milione di dispositivi per chilometro quadrato.
Ricordo che ci sono voluti ben 33 anni prima che il Benzene fosse riconosciuto come sostanza cancerogena e più di 90 per la messa al bando dell’Amianto. L’Istituto di Ricerca sul Cancro Ramazzini e il suo omologo americano U.S. National Toxicology Program (i più prestigiosi al Mondo), hanno evidenziato un aumento di tumori nei ratti di laboratorio sottoposti alle attuali onde elettromagnetiche. Per quanto riguarda il 5G, al momento, non disponiamo di Dati sufficienti per giustificarne l’utilizzo.
Lo scopo dell’Ordinanza emanata dal Sindaco di Vicenza non è quello di combattere una battaglia di retroguardia, richiamandosi a un ipotetico “stato di natura”. Ma di mettere al primo posto gli interessi della popolazione, di evitare che i cittadini divengano, loro malgrado, le cavie di una sperimentazione senza precedenti, e di pretendere quelle giuste informazioni che sono alla base dei principi di precauzione e di prevenzione.
Piuttosto, dovremmo chiederci se sono sufficienti le rassicurazioni delle Agenzie governative preposte alla vigilanza. L’Arpav, ad esempio, può garantire che non si superino i limiti di Legge (e solo per le alterazioni termiche), ma non potrà valutare eventuali modificazioni biologiche, poiché non è materia di sua competenza.

Un conto è utilizzare il 5G in maniera mirata per la tele-diagnosi e la tele-medicina, altro è sottoporre il genere umano ad un irraggiamento pervasivo, obbligatorio e senza precedenti, solo per consentire ad un vasetto di yoghurt di fare due chiacchierare col frigorifero!
Come dicevo, già ora si pone il problema della rilevazione dei possibili effetti cancerogeni, dato che le Agenzie di vigilanza considerano solo gli esiti di alterazione termica e non quelli biologici. Eppure sappiamo tutti che mettere una trota nel mare significa compromettere le sue funzioni vitali, chi ci assicura che rimanere immersi per tutta la vita in un brodo di campi elettromagnetici, senza adottare alcuna precauzione, non finirà col provocare degli effetti biologici devastanti sul nostro organismo?
Inoltre, è importante sapere che l’industria della telefonia sta sferrando un attacco frontale alla Legge italiana che fissa il limite dei 6 Volt/metro (già annacquato dal fatto che la misura avviene sulla media delle 24 ore), e grazie al 5G punta ad elevare il tetto massimo fino ai 60 Volt/metro.
Dunque, bene ha fatto il Sindaco ad emettere l’Ordinanza di sospensione, ma se davvero si vuole difendere i cittadini occorre tutelarsi anche sul fronte normativo. Mi chiedo, ad esempio, come ci assicuriamo che la potenza delle SRB non venga alterata abusivamente per aumentare l’aria di copertura?
Tutto ciò considerato si CHIEDE al Sindaco e all’Assessore competente di esprimersi in merito alle seguenti proposte:
 Rafforzare l’Ordinanza già emessa – vietando la sperimentazione o l’installazione del 5G sul territorio comunale – almeno fino a quando l’International Agency for Research on Cancer non avrà completato la nuova classificazione sulla cancerogenesi.
 Modificare il Regolamento comunale di telefonia rendendolo conforme alle Norme urbanistiche del PAT.
 Introdurre l’obbligo per i Gestori di applicare un misuratore di campo in ogni Stazione Radio Base, in modo da interrompere l’emissione ogni qualvolta si registra il superamento dei 6 Volt/metro nella media delle 24 ore.

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