Il Ciclo di spettacoli classici chiude con 100.000 euro di incassi. Rucco prolunga l’incarico a Marinelli

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Marinelli Rucco e Siotto alla chiusura del 75° Ciclo di spettacoli classici

Centomila euro di incasso, replicato il record di spettatori del 2019, l’ultimo anno pre Covid. il 75° Ciclo di spettacoli classici, in scena al Teatro Olimpico di Vicenza, si è chiuso con un successo artistico e di pubblico. Il consuntivo è stato presentato in Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino-Baston dal sindaco Francesco Rucco, dall’assessore alla Cultura Simona Siotto e dal direttore artistico Giancarlo Marinelli. Fra gli ospiti dell’incontro Enrico Hullweck e Pier Giacomo Cirella, presidente e segretario generale della Fondazione Teatro Comunale, Valerio Sorrentino, presidente del Consiglio comunale, e Diego Dalla Palma, che ha collaborato allo spettacolo La voix humaine.

“Abbiamo avuto una stagione di classici di grande livello – ha esordito il sindaco Rucco -. Grande la soddisfazione per la forte risposta di pubblico e soprattutto di tanti giovani. In tanti anni di frequentazione non ho ricordi di una presenza così alta di ragazzi. Anticipo che chiederemo al direttore artistico Giancarlo Marinelli un altro anno, scherzando, di sacrificio perchè ritengo giusto, chiudendo questo mandato amministrativo, completare questo ciclo con chi ha portato in alto la nostra rassegna.”

L’assessore Siotto ha proseguito: “A proposito dei giovani, devo ringraziare gli insegnanti che hanno coordinato le loro classi comprando i biglietti e facendosi parte attiva. Ogni spettacolo di questo ciclo ha lasciato ricordi incredibili, non pensavo che Marinelli riuscisse a superarsi. Porterò sempre nel cuore il Prometeo perchè ho trovato una resa scenica eccezionale grazie a un grandissimo lavoro che c’era dietro e a un grandissimo regista. C’è una frase che mi ha colpito in questo spettacolo: arrendetevi voi alle opportunità. Per me significa che, quando si fa grande cultura, non si segue l’opportunità ma ciò che è giusto fare. Sintetizza la fatica che c’è dietro un ciclo così complesso ma anche così ricco di spunti. Un altro spettacolo, La voce umana, ha superato ogni possibilità su quel palco e, tra l’altro, ci ha lasciato tutti in abbondanti lacrime immedesimandoci nella protagonista.”

Il direttore artistico Marinelli ha illustrato alcuni profili significativi del ciclo: “Nel 2019 il Ciclo di spettacoli classici aveva registrato il record di incassi. Quest’anno siamo tornati alla normalità con la capienza del teatro non più limitata e, anche se tutti dicono che dopo la pandemia non è più la stessa cosa, l’Olimpico ha registrato un record, credo, mondiale: con quattro settimane di durata, anzichè le cinque del 2019, abbiamo replicato il record di incassi di quell’anno. E di questo dobbiamo ringraziare questa comunità meravigliosa. Ringrazio anche le compagnie che hanno lavorato in questo ciclo perchè ci hanno dato la possibilità di far accedere i turisti fino alle cinque del pomeriggio. I giovani: quattro anni fa avevo detto che era mia intenzione far diventare l’Olimpico la fabbrica della gioventù, dove il classico potesse finalmente specchiarsi su chi è il classico vivente perchè nessuno più di un ragazzo lo può capire meglio. I dati parlano di un 20% di pubblico under 30.”

“Il nostro compito era quello di ragionare sul classico in tutte le sue declinazioni – ha proseguito Marinelli – e mai come quest’anno il percorso avviato quattro anni fa ha ripreso in maniera forte la sua circolarità. Siamo partiti dalla reinterpretazione del classico con il Prometeo di Gabriele Vacis, abbiamo portato un grande classico, forse non ancora riconosciuto tale, come Assassinio nella cattedrale con Moni Ovadia e abbiamo provato con formule nuove a introdurre un nuovo modo d’intendere il testo classico con Milkwood di Dylan Thomas. Questo patrimonio di giovinezza insieme alle tesi di laurea, insieme al teatro della città che ha riempito di ragazzi la Basilica palladiana, insieme a tutte le altre iniziative e al pubblico pagante, tutto questo per noi rappresenta per noi il vero inestimabile patrimonio dell’Olimpico, su cui chi verrà dopo di noi dovrà fare i conti.”

 

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Gianni Poggi
Gianni Poggi risiede e lavora come avvocato a Vicenza. È iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista. Le sue principali esperienze giornalistiche sono nel settore radiotelevisivo. È stato il primo redattore della emittente televisiva vicentina TVA Vicenza, con cui ha lavorato per news e speciali ideando e producendo programmi sportivi come le telecronache delle partite nei campionati del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi, i dopo partita ed il talk show «Assist». Come produttore di programmi e giornalista sportivo ha collaborato con televisioni locali (Tva Vicenza, TeleAltoVeneto), radio nazionali (Radio Capital) e locali (Radio Star, Radio Vicenza International, Rca). Ha scritto di sport e di politica per media nazionali e locali ed ha gestito l’ufficio stampa di manifestazioni ed eventi anche internazionali. È stato autore, produttore e conduttore di «Uno contro uno» talk show con i grandi vicentini della cultura, dell’industria, dello spettacolo, delle professioni e dello sport trasmesso da TVA Vicenza. Ha collaborato con la testata on line Vvox per cui curava la rubrica settimanale di sport «Zero tituli». Nel 2014 ha pubblicato «Dante e Renzo» (Cierre Editore), dvd contenente le video interviste esclusive a Dante Caneva e Renzo Ghiotto, due “piccoli maestri” del libro omonimo di Luigi Meneghello. Nel 2017 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza il documentario «Vicenza una favola Real» che racconta la storia del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi e G.B. Fabbri, distribuito in 30.000 copie con il quotidiano. Nel 2018 ha pubblicato il libro «Da Nobile Provinciale a Nobile Decaduta» (Ronzani Editore) sul fallimento del Vicenza Calcio e «No Dal Molin – La sfida americana» (Ronzani Editore), libro e documentario sulla storia del Movimento No Dal Molin. Nel 2019 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza e Videomedia il documentario «Magico Vicenza, Re di Coppe» sul Vicenza di Pieraldo Dalle Carbonare e Francesco Guidolin che ha vinto nel 1997 la Coppa Italia. Dal 9 settembre è la "firma" della rubrica BiancoRosso per il network ViPiù, di cui cura anche rubriche di cultura e storia.