“L’8 marzo non è una festa, per noi è una giornata di impegno e di lotta per affermare le condizioni e i diritti delle donne che purtroppo nel nostro paese ancora nel 2018 sono lontane dall’avvicinarsi alla media dei paesi europei”. Lo afferma il segretario generale della Cgil del Veneto Christian Ferrari oggi a Vicenza per il convegno delle donne della Cgil berica dal titolo “Conciliare tempi di vita e orari di lavoro si può” ai Chiostri di Santa Corona.
“Abbiamo l’esigenza di una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro “, ha proseguito Ferrari, “perché il gap è vergognoso, e perché questo rappresenta una leva di grande rilancio del modello di sviluppo del nostro Paese. Con il lavoro delle donne possiamo rendere il nostro Paese più moderno, più produttivo e più forte dal punto di vista economico”.
“Abbiamo bisogno anche di rilanciare un impegno tutti quanti verso il contrasto alla violenza di genere (casi di cronaca anche in questi giorni e settimane)”, ha proseguito il segretario Cgil del Veneto, “e noi ci impegnano nei territori e sui luoghi di lavoro con la contrattazione e contro le molestie”.
“Abbiamo bisogno di rilanciare la contrattazione per conciliare i tempi della vita con gli orari di lavoro: in particolare nella grande distribuzione dove coloro che hanno famiglia sono in gravi difficoltà”.
Infine c’è il tema previdenziale: “c’è un problema di riconoscimento del lavoro di cura, che riguarda soprattutto le donne, c’è un problema di copertura dei lavori discontinui che purtroppo caratterizza l’occupazione femminile e c’è soprattutto un problema di età pensionabile troppo alta”.
“Pensiamo”, ha sottolineato Ferrari, “che soltanto tra il 1 gennaio 2018 al 1 gennaio 2019 le lavoratrici italiane si vedranno un aumento secco di 17 mesi dell’età pensionabile. Questo non è possibile e quindi l’iniziativa per cambiare e modificare strutturalmente il sistema previdenziale che la Cgil porterà avanti anche nella prossima legislatura parlamentare, dovrà mettere obbligatoriamente al centro la condizione delle lavoratrici”.
Il convegno è stato aperto da Marina Bergamin responsabile delle politiche di genere della Cgil vicentina, che ha inquadrato il tema in 5 capitoli: il tempo per se e per la partecipazione democratica, il tempo per il lavoro di cura, il tempo del lavoro, il declino demografico, e l’ultimo capitolo dedicato al “cosa fare?”.
Per Marina Bergamin prima di tutto bisogna rivendicare ciò che è stato conquistato e favorire quindi i diritti acquisiti per esempio con la legge contro le dimissioni in bianco. Ma anche con la norma sul congedo obbligatorio di paternità, e le risorse ottenute nelle diverse Finanziarie: dal voucher baby sitter al bonus bebè al bonus asili nido e bonus maternità.
“Dobbiamo sfruttare bene gli incentivi alla contrattazione aziendale per le misure di conciliazione”, ha sottolineato Bergamini: “110 milioni di sgravi in un biennio per interventi sulla genitorialità (nidi, congedi, servizi di baby sitting…), sulle flessibilità organizzative (flessibilità amiche, lavoro agile, banca ore, cessione di ferie…), sul (controverso) welfare aziendale (disbrigo bollette, servizi di cura ecc.ecc.)”.
Interessanti gli interventi degli ospiti al tavolo e dei delegati. Dalla situazione normativa attuale alle opportunità della contrattazione che ha illustrato la professoressa Donata Gottardi (diritto del lavoro) dell’università di Verona, alla buona prassi di DHL con la dottoressa Nicoletta Pomoni delle risorse umane.
Interventi di diverse categorie di lavoratori: la più toccante quella dell’iscritta alla FILCAMS che ha raccontato la situazione delle madri di famiglia che lavorano in una azienda della moda low cost costrette ai salti mortali negli orari e a doversi riposare a casa quando i familiari sono a scuola o lavorano.
Interessante anche l’intervento del consigliere delegato dal sindaco di Vicenza alle pari opportunità ava Everardo Dal Maso, che ha raccontato l’impegno per la conciliazione messo in campo in 5 anni: dalle piste ciclabili, alle aree a 30 km/h attorno alle scuole per mandare i ragazzi a lezione da soli. Ma anche all’iniziativa degli autobus serali a chiamata che ha avuto un buon successo. Il consigliere Dal Maso con rammarico ha anche ricordato due iniziative che avrebbe voluto portare a compimento ma che purtroppo sono saltate per diverse ragioni: i parcheggi con le strisce rosa per le gestanti e per i genitori con bambini piccolissimi, e l’area allattamento/fasciatoio in centro città presso le farmacie o i negozi.
Gino Ferraresso, responsabile del dipartimento Stato Sociale della Cgil di Vicenza ha ricordato il lavoro di contrattazione territoriale realizzata con comuni e Ulss dai sindacati Cgil Cisl e Uil a Vicenza: sia sul fronte sanitario, sia su quello delle tariffe e delle imposte locali. Ed ha fatto il punto della situazione in Veneto ed ha annoverato una serie di buone prassi in Emilia Romagna e in Lombardia e Piemonte.
A coordinare la mattinata la funzionaria della Cgil di Vicenza Chiara Bonato. In sala era presente la segreteria della Cgil di Vicenza a partire dal segretario generale Giampaolo Zanni che ha portato il suo saluto all’inizio della mattinata.
Tantissimi i temi presentati ai presenti: molti i dati e gli spunti su cui lavorare durante l’anno.