81° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma: in Bertoliana a Vicenza la presentazione del libro di Frediano Sessi “Oltre Auschwitz”

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presentazione libro Oltre Auschwitz in Biblioteca Bertoliana

Martedì prossimo 15 ottobre, vigilia dell’81° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma, appuntamento particolarmente significativo a Palazzo Cordellina, sede principale della Biblioteca Bertoliana di Vicenza: alle 18 lo scrittore e storico Frediano Sessi presenterà il suo libro “Oltre Auschwitz. Europa orientale, l’Olocausto rimosso”.

L’appuntamento si inserisce nell’ambito di un progetto sulla memoria della Shoah, finanziato dalla Regione Veneto e organizzato da Istrevi, Cdec, Biblioteca Bertoliana, Archivio di Stato di Vicenza, Società del Quartetto, Liceo Quadri, Liceo Fogazzaro, Istituto San Gaetano. La presentazione è aperta al pubblico, e oltre all’autore interverranno i professori Mary Pilastro e Antonio Spinelli, con il presidente della Biblioteca Alberto Galla a fare gli onori di casa.

Il libro racconta l’orrore di Bełżec, Sobibór e Treblinka, insieme a Chełmno sul Ner, le località prescelte per portare a termine in Europa l’eliminazione degli ebrei dell’Est: luoghi progettati e costruiti per funzionare solo come strutture omicide, molto diversi dai lager, perché non prevedevano nessuna possibilità di sopravvivenza. In questi campi, in cui si è compiuta la strage di oltre un milione e mezzo di ebrei, la quasi totale assenza di tracce di quanto accaduto, voluta e messa in atto dagli assassini, parla oggi per i morti ed esige giustizia. Chiedendosi dunque se vi fosse una volontà politica a preferire la rimozione e l’oblio alla memoria, Sessi con il suo libro contribuisce a far luce su una parte di storia ancora poco conosciuta.

Attraverso la ricostruzione delle vicende di chi incontrò la morte nei campi della Polonia orientale, dei processi che decenni dopo coinvolsero i responsabili e delle decisioni che condussero verso il baratro, l’autore restituisce un racconto esaustivo e dettagliato, ricco di documenti inediti, nell’intento di riempire questo “vuoto di parole” e di consegnarci l’enormità di quanto successo: «Se si ascolta l’inquietante solitudine di questi boschi, isolati e deserti – scrive Sessi -, si comprende che il monumento agli ebrei assassinati nei centri di sterminio dell’Aktion Reinhardt, a Chełmno o nelle fosse del margine nord di Majdanek, sono proprio il suolo nudo, la foresta, l’acquitrino da cui a volte spunta qualche fiore, sorto da quella terra sacra».