Si è aperto oggi a Ca’ Foscari il 6. Seminario sul diritto internazionale e comparato al lavoro “The future of work”, che, fino a venerdì 31 maggio, vedrà un succedersi di convegni e iniziative legate alla ricerca sul diritto al lavoro e sulla regolamentazione del mercato del lavoro nell’era digitale.
La quattro giorni – organizzata dal Dipartimento di Economia dell’ateneo veneziano assieme all’Associazione internazionale di diritto del lavoro e della sicurezza sociale e alla sezione italiana della stessa, nonché dal Centro europeo inter-universitario per i Diritti umani e la democratizzazione (Eiuc) – intende celebrare i 100 anni dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite nel promuovere la giustizia sociale e definire norme internazionali sul lavoro.
A portare i saluti del Comune di Venezia è stato l’assessore alle Risorse umane, il quale, nel suo intervento, ha esordito dicendo che “In un mondo sempre più globalizzato, dove, costantemente, emerge una sostanziale differenza tra le diverse nazioni in materia di legislazione sui diritti del lavoro, l’azione dell’Islss e soprattutto dell’Ilo diventa fondamentale per assicurare una leale concorrenza tra le aziende e una parità di trattamento per i loro lavoratori”.
“La crescente digitalizzazione porrà la necessità di conciliare le capacità delle macchine con la presenza umana. Nessun antagonismo, nessuna rivalsa o nessun terrore di perdere posti di lavoro: nella storia, sono state proprio le grandi innovazioni tecnologiche a riscattare i popoli dalla fame e dalla povertà e la rivoluzione digitale è, in realtà, il frutto dell’ingegno umano. Non dobbiamo temere il progresso, ma far in modo che i cambiamenti portati dal progresso e, conseguentemente, l’avvento di nuove tipologie di lavoro, siano normate e rientrino in un processo legislativo comune a livello internazionale, che faccia tesoro delle best practice dei paesi più avanzati”.
“L’Amministrazione comunale – ha concluso l’assessore – punta a creare le condizioni per avere nuovi posti di lavoro a Venezia, perché solo in questo modo i giovani potranno scegliere di rimanervi e viverci. Bisogna saper dare loro occasioni, che, in una società sempre più cosmopolita e globalizzata, passano anche attraverso le grandi innovazioni tecnologiche”.