A Cassola, a 40 anni esatti dall’uscita dell’album per eccellenza dei Pink Floyd, l’omaggio con uno spettacolo unico nel suo genere. L’opera cinematografica “The Wall” verrà suonata interamente dal vivo in perfetta sincronia con la proiezione del film.
Una sorta di film muto musicato dal vivo con gli effetti speciali propri dell’album.
Replica anche a Breganze
The Wall’ dei Pink Floyd, il disco rock per eccellenza che rappresenta la profonda analisi introspettiva di Roger Waters, è uscito il 30 novembre del ’79. Per celebrare il compleanno di questo album epocale il 30 novembre, esattamente quarant’anni dopo, e a trenta dalla caduta del muro di Berlino, presso l’Auditorium Vivaldi di Cassola è in programma uno spettacolo unico nel suo genere: The wall live movie. L’opera cinematografica “The Wall” del 1982 di Alan Parker è la trasposizione dell’omonimo concept album e verrà suonata interamente dal vivo in perfetta sincronia con la proiezione del film. Appuntamento per le ore 21.00. L’evento è inserito all’interno della stagione organizzata da Comune e Fondazione Aida.
Una band composta da otto professionisti suonerà per 5700 secondi in perfetta sincronia permettendo allo spettatore di godere di un’esperienza memorabile arricchita anche da effetti speciali e sottotitoli in italiano. Sul palco del Vivaldi si esibiranno: Lorenzo Bari, voce, regia, ideatore del progetto, Nicola Maranzan, batteria e voce, Nico Testolin, chitarre, Federico Bedin, chitarre e voce, Moira Mogentale, voce, Enrico Brazzale, basso elettrico, Alessandro Marcato, tastiere e voce, Nicola Ramon, organo hammond.
“The Wall – spiega Lorenzo Bari, è un album che rappresenta uno spaccato sociale e pedagogico in cui ognuno di noi ha spazi di identificazione. E’ costellato di temi frutto del periodo di alienazione e frustrazione provate da Roger Waters, tra questi: la morte del padre, che si proietta poi nella figura dell’autoritarismo, la relazione morbosa di una madre iper protettiva, la separazione dalla moglie, l’incomprensione di un sistema scolastico che non riconosce le eccellenze, come lo stesso Waters poeta. Una serie di eventi che rappresentano ognuno il mattone del muro dell’isolamento personale di Roger.
Ma è davvero un isolamento solo personale o rappresenta un muro collettivo? Nell’ultimo pezzo dell’album, “Outside the wall”, ci lascia con una speranza: da soli, o in coppia, con quelli che davvero ti vogliono bene. Camminano su e giù fuori dal muro…”.