I week end di fine estate offrono l’occasione di scegliere delle mete “green”, all’insegna della natura. Una destinazione tutta da godere è Limone sul Garda, sulla riva bresciana del Lago di Garda. Qui è possibile percorrere gli itinerari più belli in bicicletta, nella magnifica ciclopedonale a picco sul lago. Si tratta di una meta diversa dai classici laghi montani.
A piedi invece è possibile avventurarsi fra gli uliveti, alla scoperta della natura rigogliosa e incontaminata che sorge tutt’intorno alla cittadina. Oppure è possibile tenersi in forma nelle aree fitness o con gli sport d’acqua, cavalcando le onde sulla tavola da windsurf.
A Limone spicca anche la sostenibilità ambientale in termini di minimo impatto ambientale, raccolta differenziata, mobilità sostenibile con colonnine di ricarica elettrica, punti di erogazione dell’acqua. Ciò ha permesso che a Limone venissero riconosciuti una serie di premi e certificazioni come località eco-friendly. Anche molti hotel hanno deciso di produrre poche emissioni e utilizzare prodotti biologici.
Situato presso la sponda occidentale del Lago di Garda, Limone sul Garda è immerso in un rigoglioso paesaggio mediterraneo ed è tra le località più ammirate e visitate del lago dagli amanti dello sport, del relax e della natura. Il clima particolarmente mite durante tutto l’anno l’ha resa famosa per la produzione degli agrumi, coltivati fin dal 1700 nelle tipiche limonaie, ancora oggi in funzione e aperte al pubblico.
Qui sono presenti anche molti campeggi. Per chi vuole semplicemente rilassarsi ci sono a disposizione numerose spiagge a libero accesso, a bordo lago facilmente raggiungibili a piedi.
Limone è anche un borgo antico, con una lunga storia. Fin dal sec. X in molti documenti appare il nome Limon, spesso trasformato in Limonum, Limono e Limone. Secondo alcuni il nome deriva da limen = confine o da lima = fiume. Non si tratta comunque di derivati dal frutto ‘limone’, ma, in base agli studi più recenti in toponomastica, «piuttosto di riflessi di un’antica voce di origine celtica limo, lemos = “olmo”»; quindi Limone = “luogo caratterizzato dalla presenza di olmi”. Il nome del paese è stato Limone San Giovanni dal 1863; con il 1904 ha assunto quello attuale di Limone sul Garda.
Risalgono all’epoca neolitica le prime testimonianze di insediamenti umani sulle rive del Benàco (antico nome del lago di Garda), le cui coste meridionali e le circostanti colline moreniche costituiscono l’area italiana in cui i siti palafitticoli risultano più fitti. In quest’area sono noti più di 40 abitati; oggi, con i villaggi palafitticoli di Fiavé (3800-3600 a.C.) e Ledro (2.200-1350 a.C.) fanno parte della Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
Gli abitanti di qui dovevano essere tribù poco numerose, slegate, vaganti per le valli spinte dalla ricerca di cibo e dalle vicissitudini di guerra. Può darsi che fossero popolazioni di Liguri e di Euganei; probabilmente a questi appartenevano i Benacensi.
Risale al 600 a.C. l’insediamento delle popolazioni celtiche dei Galli Cenomani, sottomessi nel II secolo a.C. ai Romani. In seguito, gli avvenimenti storici di Limone seguirono la storia della Riviera del Garda: dai Goti ai Longobardi, dai Franchi di Carlo Magno ai grandi monasteri bresciani, dagli Scaligeri ai Visconti, dalla Repubblica di Venezia (1426-1797), all’Impero Austro-Ungarico, dall’Italia Risorgimentale all’avvento della Repubblica Italiana.
Dal Seicento furono costruite le limonaie, apposite serre che consentirono la coltivazione in terra e la produzione dei limoni, esportati per le loro qualità organolettiche in mezza Europa (Austria, Germania, Polonia, Russia etc.). Nel Settecento Limone divenne il paese più settentrionale al mondo in cui si coltivavano i limoni a scopo commerciale.
Nell’Ottocento la produzione dei limoni visse la crisi seguita alla “gommosi”, una malattia che nel 1855 colpì quasi tutte le piante; poi ci furono la concorrenza dei limoni delle regioni meridionali d’Italia e la scoperta dell’acido citrico sintetico che ridussero drasticamente le esportazioni.
Mentre le due Guerre Mondiali sconvolsero l’economia della cittadina. Nel Dopoguerra gli abitanti di Limone iniziarono un lento ma costante sviluppo, trasformando il piccolo paese di pescatori nell’odierno centro turistico fra i più importanti del lago di Garda e dell’intera Lombardia.
Limone vanta anche una bella leggenda. Si racconta che dall’amore del dio Benaco e della ninfa Fillide nacquero due gemelli, Grineo e Limone. Nell’intenzione del padre, il primo avrebbe dovuto dedicarsi alla pesca, il secondo all’agricoltura, ma i due, fin dall’adolescenza, preferirono la caccia lungo le pendici del monte Baldo, dove Limone un giorno venne aggredito ed ucciso da un cinghiale. Fillide disperata, ricorse supplicante al marito perché facesse ritornare in vita il figlio: così gli somministrò un infuso preparato con misteriosi fiori celesti ed il prodigio si compì. Obbedendo prontamente alla volontà del padre, Limone si stabilì allora proprio di fronte al Monte Baldo, in una dolce insenatura, riparata dai venti, curando la coltivazione del frutto che da lui prese il nome.