Domenica eravamo tutti antifascisti, come del resto prevede la Costituzione italiana. Tutti tranne l’assessore regionale al Lavoro e all’Istruzione Elena Donazzan e l’assessore comunale al Commercio Silvio Giovine che hanno celebrato il 25 aprile alla foiba di Lusiana dove i partigiani hanno gettato i corpi di 14 soldati nazisti, suscitando ovviamente polemiche politiche.
Oggi 27 aprile sul Giornale di Vicenza, e non è la prima volta, è stato pubblicato nella sezione necrologi un ricordo di Mussolini, fondatore del fascismo e alleato dei nazisti in quel periodo buio della nostra storia. Il dittatore italiano verrà celebrato nel suo anniversario di morte, il 28 aprile, con un rosario al cimitero maggiore di Vicenza. Gli organizzatori della commemorazione e della pubblicazione del necrologio sono Continuità Ideale R.S.I. e famigliari caduti e dispersi R.S.I. Un fatto che sicuramente creerà polemiche politiche, come se fascismo e antifascismo, oggi, fossero solo una questione di opinioni o al limite di tifoserie. Ma del resto, se le istituzioni politiche e i principali media locali non ritengono doveroso condannare il fascismo e grave metterlo sullo stesso piano delle forze partigiane, che come dovrebbero sapere tutti, non erano solo di sinistra, perché ci si dovrebbe aspettare poi che lo facciano i cittadini più o meno giovani? Il punto lo ha spiegato bene lo storico Alessandro Barbero nel suo messaggio sul 25 aprile.