Valdagno, il Piano degli Interventi passa all’unanimità

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Il Consiglio Comunale dello scorso 27 aprile 2018 ha approvato con voto unanime il Piano degli Interventi di adeguamento al PATI (Piano di Assetto del Territorio Intercomunale), importante strumento di pianificazione urbanistica il cui percorso aveva preso avvio nel 2016. Questa mattina, alla presenza dell’Assessore all’Urbanistica del Comune di Valdagno, Michele Cocco, del responsible della Direzione Pianificazione e Gestione del Territorio, Arch. Maurizio Dal Cengio e della progettista del Piano degli Interventi stesso, Arch. Marisa Fantin, oltre ai tecnici comunali geom. Mirco Selmo e arch. Francesca Dal Medico, sono stati illustrati gli aspetti fondamentali del documento.

Il Piano sviluppa una visione di città e contribuisce a definirne l’identità nei prossimi anni. Segna, insomma, una svolta poiché semplifica, sviluppa e applica i meccanismi di concertazione e introduce sistemi di incentivazione su riuso, residenza, prima casa. Attori e autori sono l’intera comunità valdagnese, poiché pubblico e privato agiscono in sinergia con un orizzonte di tempo medio-lungo.

Come previsto dalla normativa vigente, dopo la delibera di Consiglio Comunale, il Piano degli Interventi viene depositato e rimane consultabile per 30 giorni (fino al prossimo 3 giugno 2018) presso gli uffici comunali. A quel punto, tra il 2 giugno e il 1 luglio, potranno essere presentate le osservazioni che i tecnici vaglieranno prima di riportare il testo in Consiglio Comunale per l’adozione definitiva.

«L’adozione con voto unanime del Consiglio Comunale – commenta l’Assessore all’Urbanistica, Michele Cocco – considerata anche la valenza politica, è un punto significativo per questo Piano degli interventi e valorizza il percorso che si è deciso di portare avanti, fatto di numerosi incontri sia con la Giunta che con i consiglieri. Si tratta di un prezioso lavoro che guarda alla qualità del vivere, prerogativa che Valdagno ha fatto sua da diversi anni nel campo della progettazione urbanistica.»

Gli indirizzi del Piano
Importanti sono le scelte sviluppate nella definizione del Piano degli Interventi, scelte che guardano sia alla collocazione nell’Alto Vicentino che al rapporto privilegiato con la valle e con il sistema delle città medie della pedemontana vicentina. Si tratta di un documento maturo, che guarda alla qualità urbana e del disegno urbanistico da vera e propria città che trova la sua massima espressione nei luoghi pubblici e negli spazi del welfare (il sistema del parco fluviale, gli assi ciclo-pedonali interni, i servizi scolastici e sportivi).
Non è un Piano privo di nuove volumetrie, bensì un piano che intende mettere uno stop alla speculazione, un piano che stralcia lottizzazioni pesanti e mai realizzate, limitando le aree di espansione e connettendole a servizi pubblici e forme di urbanizzazione che intendono migliorare la qualità della vita, andando incontro alle esigenze delle famiglie e verso una forte riduzione del consumo di suolo.
Nello sguardo verso il futuro trova spazio anche un’attenzione nuova alla città storica, con una politica di semplificazione, rivolta al riuso e alla riqualificazione della Città Sociale e delle architetture del ‘900.
Sul piano delle aree industriali il documento intende favorire la riqualificazione e la densificazione, limitando le superfici commerciali a fronte di incentivi diretti piuttosto al piccolo commercio e agli usi temporanei.
Non manca, infine, la tutela del territorio, con incentivi per il mantenimento della residenza, il riuso di immobili, le strutture necessarie alla manutenzione, l’accento sulla sicurezza idrogeologica e sulla dimensione ecologica. Parola d’ordine “sostenibilità” sulla strada già tracciata dal PAESC di valle.

Alcuni numeri
254 domande di variante esaminate per un progetto di città che muove verso i 40 mq di standard pubblici per abitante (oltre i 33 mq attuali). 1.200 sono i potenziali nuovi abitanti insediabili, con un incremento del tessuto urbano pari ad appena l’1%. Sono circa 30, infine, le aree di espansione riviste e trasformate.

Cronologia
Il 18 gennaio 2016 viene approvato il PATI – Piano di Assetto del Territorio Intercomunale Schio-Valdagno)
A giugno 2016 si apre il bando per la raccolta degli “interessi diffusi” per raccogliere le richieste dei cittadini, dei professionisti e delle categorie. Le domande presentate risultano nel complesso 254, il 40% delle quali riguarda le aree di territorio aperto, seguite da un 34% che si concentrano sulle perequazioni, quindi un 16% che riguardano il territorio urbanizzato, un 6% il centro storico e un 4% la zona industriale.
Nel 2017 viene avviato un intenso calendario di incontri con i privati interessati ad apportare modifiche di natura urbanistica ai piani vigenti.
Si arriva così al 2 ottobre 2017, quando in Consiglio Comunale viene presentato il Documento del Sindaco.
Nel frattempo, dal novembre 2016 e fino ad aprile 2018 si susseguono seminari e approfondimenti tematici tra Giunta Comunale, progettista e tecnici. In parallelo si muove anche la Commissione Urbanistica che realizza 8 incontri per analizzare il documento in divenire. Nello stesso periodo si inseriscono in calendario anche gli incontri con gli Ordini professionali e i professionisti .
Infine, lo scorso gennaio vengono trasmessi gli Atti Unilaterali d’Obbligo, viene stesa la documentazione finale e viene portata in Consiglio Comunale per l’approvazione.