Energia e servizi locali, A2a si candida per l’alleanza Verona-Vicenza e risponde così al colpo di Hera su Ascopiave. Ma non vuole la maggioranza della futura società che dovrebbe nascere dalla fusione tra Aim e Agsm. L’advisor Roland Berger sta studiando l’operazione da oltre un miliardo di ricavi complessivi. «Il nostro obiettivo è arrivare in tempi brevi a un’alleanza con Verona – avverte Gianfranco Vivian, amministratore di Aim Vicenza, 282 milioni di valore della produzione nel 2018 – nei prossimi giorni l’advisor dovrebbe consegnarci il piano per l’aggregazione e anche gli asset che dovremo acquisire per arrivare a una dimensione ottimale. In ogni caso il futuro gruppo rimarrà a maggioranza pubblica».
E l’alleato sarà A2a? «Non è stata fatta ancora una scelta, ma A2a, che con noi ha presentato l’offerta per la rete vendita di Ascopiave, potrebbe essere un possibile futuro partner», risponde Vivian. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra i manager delle tre società in campo mentre nelle due città venete i partiti sono in fibrillazione, c’è chi teme una colonizzazione da parte di A2a. «L’ultima parola spetta ovviamente alla politica – sottolinea Vivian – ma abbiamo la necessità di crescere per poter stare sul mercato e creare una grande multiutility veneta».
Il presidente di A2a Giovanni Valotti è pronto a fare da partner industriale alle due aziende venete. «Per quanto anche noi apprendiamo, credo che le aziende di Verona e Vicenza stiano valutando seriamente la possibilità di una fusione tra di loro – afferma Valotti ai margini della presentazione del bilancio di sostenibilità del gruppo di Milano e Brescia -. Credo che le due società abbiano dato un incarico ad un advisor terzo e indipendente per fare una mappatura dei soggetti industriali potenzialmente rilevanti per le aziende e penso, stando alla tempistica che avevano annunciato, che nel giro di qualche tempo l’advisor dia una sua indicazione su quale potrebbe essere il partner migliore».
Valotti poi aggiunge: «Nel caso in cui, come speriamo, fosse A2a noi ci candideremo come partner industriale con quello che è il nostro approccio ormai consolidato: diciamo che il potere deve rimanere ai territori, la nostra partecipazione sarebbe di minoranza senza alcuna ambizione di salire in maggioranza. La governance deve essere equilibrata in modo che si riesca a fare forza a queste imprese. Non abbiamo obiettivi di alcun tipo di acquisizione di imprese, ma di partnership per renderle più competitive e più grandi, perché si difendano dagli attacchi che ormai sono in atto su tutti i territori».
Parole che servono a rassicurare gli azionisti di Aim e Agsm, cioè i Comuni delle due città e, soprattutto, la politica. «Noi puntiamo a realizzare la multiutility più rilevante del Veneto, un progetto che potrebbe passare dal varo di una holding che controlla le due società ma su questo punto aspettiamo i risultati dell’advisor», afferma Vivian. Gli equilibri della futura possibile holding comune potrebbero essere ben pesati, con Verona al 60% e Vicenza con una minoranza di blocco sulle grandi strategie. Con Ascopiave la partita è definitivamente chiusa? «Mai dire mai, ma oggi la priorità sono altre – risponde Vivian – avevamo presentato un’offerta equilibrata insieme ad A2a per acquisire la sua rete vendita. Hanno preferito Hera, ora pensiamo solo all’alleanza con Verona».
Agsm però deve ancora approvare il bilancio 2018, si sarebbe chiuso con oltre 800 milioni di fatturato, e deve far fronte ai problemi della controllata sui rifiuti Amia, che ha chiuso i conti dell’anno scorso in perdita. Il presidente di Agsm Michele Croce nel marzo scorso è stato sfiduciato dal sindaco Federico Sboarina. Azzerato il cda, il 10 aprile è stato nominato un nuovo vertice e un nuovo presidente, l’ex manager farmaceutico Daniele Finocchiaro. In chiaro invece il bilancio di Aim: il valore della produzione 2018 ammonta a 282 milioni (262 nel 2017); l’ebitda raggiunge il valore di 58 milioni rispetto ai 48 dell’esercizio precedente; l’utile netto è a 14,2 milioni contro gli 8,9 del 2017.
Maurizio Crema (Il Gazzettino)