L’azienda ABB ha rifiutato la proposta di un imprenditore disposto a rilevare stabilimento e lavoratori, dopo aver rifiutato nei giorni scorsi di sedersi al tavolo di crisi con Regione e governo. Il sindacato Fiom commenta così: “Atteggiamento assurdo nei confronti di un sito che in questi anni non è mai stato in perdita”. Cento posti a rischio, oggi 4 ore di sciopero. ABB chiude dunque lo stabilimento di Marostica (VI) , rifiutando la proposta di un imprenditore disposto a rilevare azienda e lavoratori. Ne dà notizia il coordinamento Fiom, che ha anche proclamato 4 ore di sciopero per venerdì 2 luglio in tutti gli stabilimenti del gruppo. L’azienda, fa sapere il sindacato, ha deciso la chiusura dello stabilimento in cui sono occupati circa 100 lavoratori e che sul territorio impegna diverse aziende e lavoratori dell’indotto: “Dopo mesi di trattativa, anche grazie al lavoro di Regione Veneto e del Ministero dello sviluppo economico si è riusciti a individuare un imprenditore locale disposto a rilevare l’attività e i lavoratori di ABB. Purtroppo, ad oggi ABB si rifiuta senza valide ragioni di prendere in considerazione questa proposta industriale che potrebbe salvaguardare l’occupazione e mantenere in attività il sito, rifiutandosi addirittura di partecipare agli incontri istituzionali”. Lo afferma in una nota Mirco Rota, coordinatore sindacale del Gruppo ABB per la Fiom. Un atteggiamento, per la Fiom “davvero assurdo” nei confronti di uno stabilimento che in questi anni non è mai stato in perdita e “solo perché non ha raggiunto i livelli di profittabilità indicati dalla multinazionale viene chiuso a danno dei lavoratori e del territorio”. Già il 13 gennaio scorso coordinamento Fim, Fiom, Uilm aveva deciso 2 ore di sciopero in tutti gli stabilimenti Abb. Ma “oggi ancora di più serve una risposta di solidarietà e di mobilitazione da parte di tutto il gruppo, perché l’atteggiamento dell’azienda che rifiuta il subentro di un imprenditore non può portare al licenziamento di 100 lavoratori”.