Nella giornata del 21 novembre, nell’ambito della mostra “Intrecci di Storia” allestita dalla stilista Lisa Tibaldi di Santi Cosma e Damiano, paese del Lazio meridionale ai confini con la Campania, si è svolto un interessante incontro nel borgo di Fossanova, che ha visto il connubio tra divulgazione scientifica alimentare e musica, dal titolo “Ti aspetto in cucina” col gastronomo Giuseppe Nocca e gli interventi musicali della gaetana Valentina Ferraiuolo.
Il già insegnante dell’Istituto professionale “Celletti” di Formia, oltre che docente di Storia degli Alimenti presso il Biocampus di Latina, ha fatto, in modo scientifico, un percorso a ritroso nel tempo per parlare di alimentazione collegandolo al percorso musicale della musicista di Gaeta.
In “Aspetto in Cucina” Giuseppe Nocca è partito dall’antica Grecia arrivando fin quasi all’età moderna, il tutto raccontato in un luogo simbolo come quello dell’antico borgo medioevale di Fossanova con, sullo sfondo, la sua splendida abbazia gotica del XII secolo proiettata verso il cielo.
Il professor Giuseppe Nocca, per spiegare qual è il nesso tra le due epoche storice in fatto di alimentazione, ha usato due testi per fare una comparazione tra due modi diversi di mangiare.
Il primo è il celeberrimo “L’arte culinaria” di Apicio, un generale romano che ha combattuto con Caio Giulio Cesare e che, dopo il ritiro dal servizio… attivo, ha deciso di dedicarsi alla cucina con un repertorio di ricette dedicato al piacere dei più ricchi.
Il secondo è un lavoro bibliografico tratto dagli scritti di Galeno, un medico di origine greca ma che ha operato a Roma. Questo scritto ha riportato tutto ciò che è inerente al mondo della salute, con il cibo come elemento principale di una buona forma fisica.
È stato, quindi, un vero e proprio viaggio nel tempo con illustrazioni e letture dei testi dei due personaggi su cibi, metodi di cottura, strumenti usati in quelle prime rudimentali cucine, passando dalla cucina dell’antica Roma patrizia, in cui salse e carni grasse imperavano sulle tavole, a quella povera della plebe romana e proseguendo fino al medioevo inoltrato.
In quest’epoca la cucina araba ha influenzato quella delle coste italiane, portando dei prodotti come la canna da zucchero e gli agrumi, che sono stati usati fino all’avvento di nuovi altri prodotti della terra che hanno profondamente rivoluzionato le cucine europee.
I pomodori, le patate, il mais ed altro ancora, scoperti insieme al Nuovo Mondo americano, in Europa hanno contribuito a fare la fortuna dei cuochi del Vecchio Continente dall’età moderna in poi: Giuseppe Nocca dixit.