L’Abruzzo, terra di Pecorino e Montepulciano “Wine Specialists Journal”: dalle vette più fredde d’Italia alla costa dei trabucchi

1061
Trabucco Cungarelle, Marina di Vasto, Abruzzo, photo: Simona Servillo
Trabucco Cungarelle, Marina di Vasto, Abruzzo, photo: Simona Servillo

Presa tra le vette più spettacolari e fredde d’Italia, tra cui il Gran Sasso, laghi meravigliosi, come il Lago di Barrea, e una costa magnifica, sede dei caratteristici trabucchi sul mare, la regione Abruzzo si snoda tra una serie di peculiari borghetti, molti dei quali certificati tra i Borghi più belli d’Italia, come Scanno, Santo Stefano di Sessanio, Pettorano sul Gizio e tanti altri. Tuttavia, noi della Wine Specialists Council, tra le 2 DOCG e le 7 DOC che la regione offre, abbiamo selezionato un caratteristico Pecorino, Abruzzo DOC e un interessante Montepulciano d’Abruzzo DOC…e siamo lieti di presentarveli!

Lago di Barrea, Abruzzo, photo: Simona Servillo
Lago di Barrea, Abruzzo, photo: Simona Servillo

Castello di Semivicoli, Abruzzo Pecorino DOC 2019, Masciarelli, 13,5% vol.

Castello di Semivicoli, Abruzzo Pecorino DOC 2019
Castello di Semivicoli, Abruzzo Pecorino DOC 2019

Il Castello di Semivicoli è un palazzo baronale del XVII secolo di proprietà dell’azienda Masciarelli, sedi di banchetti e di eventi enogastronomici davvero spettacolari. Si trova in provincia di Chieti, dove viene coltivato il vitigno più rappresentativo della regione, cioè il Pecorino, che, non a caso, dà il nome alla DOC Abruzzo. Il vino si presenta di colore giallo dorato, con riflessi appena verdolini nell’unghia, molto brillante in limpidezza e trasparente. All’olfatto si percepisce subito frutta a polpa bianca come pera decana, melone bianco, gelso, frutto della passione, albicocca matura, pompelmo rosa, per poi lasciare emergere le note floreali di giglio e gelsomino con un leggero glicine, mimosa e finire con la zagara. Un leggero vegetale di rucola si accompagna ad erbe aromatiche come la salvia e il rosmarino, mentre nel minerale si avverte una nota calcarea abbastanza accentuata. Tra le spezie domina lo zenzero, la curcuma e lo zafferano, con una nota di seme di finocchio che anticipa le lievi tostature di vaniglia, dovuta ad un lavoro di legno molto calibrato. Il balsamico ci arriva con sentori di miele e di eucalipto, mentre nell’etereo riconosciamo una leggera nota di cipria. Si tratta di un vino dall’intensità lunga, sicuramente complesso con una qualità definita. Al primo sorso si confermano le sensazioni provate all’olfatto: vino secco, caldo di alcol, avvolgente nelle morbidezze, fresco di acidità. La morbidezza e la freschezza limano l’alcool, che altrimenti apparirebbe caldissimo. Nell’abbinamento lo consigliamo con la cucina regionale abruzzese come arrosticini, sagne, legumi, formaggi a pasta leggermente stagionata come il pecorino e, ovviamente, del buon pesce gustato su un bellissimo trabucco sul mare.

Marina Cvetic, Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva, 14,5% vol.

Marina Cvetic, Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva
Marina Cvetic, Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva

Restiamo in casa Masciarelli per presentare un classico d’Abruzzo con quella che è stata definita nel 2016 la regina del Montepulciano, la signora Marina Cvetic, moglie del compianto patron Gianni Masciarelli. Dal colore rubino intenso, con unghia di riflesso porpora, si presenta limpido e compatto. Al naso fruttato con un diretto impatto di ciliegia, mora, frutta sotto spirito, prugna, mirtillo e melograno; il floreale evidenzia una nota di viola, bocca di lupo e una nota leggera di peperone nel vegetale. Nella famiglia delle erbe aromatiche riconosciamo l’origano e la salvia, mentre percepiamo appena una nota minerale di grafite. Tra le spezie si avverte il pepe, l’anice stellato, i chiodi di garofano e la china calissaia, mentre tra le tostature sentiamo profumi di tabacco di sigaretta, cacao e caffè. Per finire, ci colpisce una nota d’inchiostro per regalarci una intensità lunga e una discreta complessità. Assaggiandolo, lo sentiamo secco, con alcol caldo, rotondo e una grande freschezza che non ti aspetti da un vino rosso. I tannini sono astringenti, ma in una connotazione positiva nel senso che non sono aggressivi, ma potrebbero diventare anche setosi col tempo. Si avverte una certa eleganza dopo il primo sorso, che si accompagna ad una netta sapidità. È un vino che sicuramente si accompagna con cibi strutturati e umidi come una cacciagione da pelo, ma anche una trippa brodosa e succulenta.