Abuso d’ufficio cancellato, Nordio e Zanettin unanimi sul “reato evanescente”. Ora la stretta sulle intercettazioni

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Carlo Nordio, ministro della Giustizia nel Governo Meloni

La commissione Giustizia del Senato ha dato il primo via libera al ddl Nordio, che cancella il reato di abuso d’ufficio. Lo ha fatto approvando l’articolo 1 del decreto del ministro della Giustizia nel governo Meloni.

Con la maggioranza ha votato stata Italia Viva, con Ivan Scalfarotto, mentre hanno espresso voto contrario le opposizioni.

Con il via libera è stato abrogato l’articolo 323 del codice penale relativo appunto al reato di abuso d’ufficio. Il Guardasigilli Carlo Nordio ha espresso “grande soddisfazione” con “l’auspicio che la parte residua del disegno di legge venga altresì approvata nel minor tempo possibile. L’abrogazione di questo reato evanescente – ha poi ribadito Nordio -, richiesta a gran voce da tutti gli amministratori di ogni parte politica, contribuirà a un’accelerazione delle procedure e avrà quell’impatto favorevole sull’economia”.

Ora resta il nodo della trascrizione delle intercettazioni, contenuto nell’articolo 2 del ddl. Oltre alla maggioranza, a favore dello stop ci sono anche Italia Viva e Azione.

Di “reato evanescente” aveva parlato giorni fa il senatore vicentino di Forza Italia, capogruppo in commissione Giustizia al Senato, Pierantonio Zanettin (leggi qui), prima che il ddl Nordio, giungesse al voto degli emendamenti in commissione Giustizia al Senato.

Nelle ultime ore, il forzista vicentino ha ribadito: “È sicuramente una riforma molto positiva, finalmente viene cancellato l’abuso d’ufficio, un reato dai contenuti evanescenti, non chiari, che colpiva sindaci sia di destra che di sinistra.

Per quanto riguarda le intercettazioni – ha poi aggiunto – esprimo grande soddisfazione perché è stato accolto, pur con riformulazione, un mio emendamento che sancisce in modo preciso che non possono essere intercettati i colloqui tra gli avvocati e i loro clienti”, ha concluso Pierantonio Zanettin.