Operario morto alle Acciaierie Beltrame, USB e Potere al Popolo: “l’infortunio mortale del giovane sul lavoro non può essere definito un incidente o mera fatalità, ma omicidio”

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Infortunio mortale sul lavoro questa mattina intorno alle 8.40 alle Acciaiere Beltrame in viale della Scienza a Vicenza. A perdere la vita un giovane operaio. Immediati i soccorsi, con la chiamata al 118 e la corsa in ospedale, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Secondo le prime informazioni l’operaio si trovava su un ponteggio quando è stato colpito in pieno volto dopo lo scoppio di una tubatura ad alta pressione: indagini in corso da parte dei tecnici dello Spisal.
QUESTI I FATTI. E come si capisce non è una fatalità.
È MORTO MENTRE SVOLGEVA IL SUO LAVORO E LE MORTI SUL LAVORO NON POSSONO ESSERE CHIAMATE INCIDENTI.

In questo inizio anno c’è un aumento spaventoso di infortuni e omicidi sul lavoro; Veneto e Vicenza sono pure in testa a questa vergognosa classifica.
E’ UNA STRAGE.
Le parole risultano ormai superflue.
La “ripresina” economica oltre a non portare grandi risultati occupazionali sta portando ad un maggior numero di infortuni con conseguenze spesso mortali.
Questo significa che le misure di sicurezza vengono sempre meno osservate nelle fabbriche sia per i propri dipendenti che per quelli che lavorano in appalto e nelle ditte addette alla manutenzione.
Il castello di norme antioperaie costruito in questi ultimi 20 anni, dalla legge n. 196 del 24 giugno 1997, (pacchetto Treu) sino all’attuale Jobs Act, passando per l’abolizione dell’Art. 18, ha prodotto oltre ad un impoverimento generalizzato dei lavoratori e ad un aumento della disoccupazione e della precarietà anche un esponenziale incremento di infortuni e morti sul lavoro. 
I numeri dell’INAIL parlano chiaro: oltre 1.000 morti e un milione di infortuni ogni anno. Un sistema di gestione del lavoro che moltiplica gli appalti e sub appalti alla ricerca della continua diminuzione di costi e continuo peggioramento di condizioni di lavoro e sicurezza.
L’Unione Sindacale di Base è vicina alla famiglia e porterà avanti la lotta perché la sicurezza sul lavoro diventi una priorità.

LAVORAR PER VIVERE— DAL LAVORO SI DEVE TORNARE A CASA VIVI E SANI

Unione Sindacale di Base di VicenzaPotere al Popolo Vicenza

 

Le ragioni di questa vera e propria carneficina sono tante: prima di tutto una scarsa prevenzione sui luoghi di lavoro, corsi poco efficaci e soprattutto pochi e scadenti controlli degli ispettorati del lavoro, ma le cause più pesanti stanno nella riduzione dei costi e dei fondi per far fronte alle tematiche appena citate e il conseguente aumento dei carichi di lavoro.
Per lo stato e i padroni la vita dei lavoratori vale sempre meno. I lavoratori vengono continuamente sottoposti a turni di lavoro al limite della decenza umana. Massimizzazione del profitto a scapito della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Rivendichiamo misure incisive per la sicurezza sul lavoro, aumentando fondi e risorse per i controlli!

POTERE AL POPOLO E’ IMPEGNATO A DIFENDERE I DIRITTI DEI LAVORATORI

IL PRIMO DIRITTO E’ QUELLO DI TORNARE A CASA VIVI E SANI DOPO AVER LAVORATO.

Potere al Popolo Vicenza