Accoltellato straniero irregolare dal solito Bollito: “voglio ammazzarlo”

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il coltello e la maglietta insanguinata di Bollito

Ennesimo episodio violento causato da Matteo Bollito, quello della sua “prima volta” con gli spari fuori dalla pizzeria conditi da urla contro immigrati e inneggianti al Duce, al quale in seguito gli sono state trovate in casa decine di armi giocattolo e coltelli, oltre a svastiche ed altre effige del ventennio fascista.

Stavolta il suo “colpo di testa” è ancor più grave: ha ferito con una coltellata alla pancia domenica sera intorno alle ore 18 nel quartiere di San Pio X un immigrato bengalese di 40 anni, colpito da un provvedimento di espulsione dall’Italia emesso il 12 marzo.

La segnalazione in Questura della violenza è arrivata da un pensionato 73enne, che conosce Bollito da cinque mesi: ha raccontato di avergli portato una bottiglia di vino bianco e di essersi fermato a berne un bicchiere a casa del 25enne da tempo agli arresti domiciliari in strada Casale.

Dopo un po’ è passato lo straniero, in quanto vive nell’abitazione del pensionato vicentino lì vicino, chiedendo le chiavi: l’anziano gliele passa dalla finestra, ma  improvvisamente Bollito estrae un coltello a serramanico ed esce di corsa sferrando un fendente all’addome dello straniero al quale escono grasso e viscere. Dopo essere stato rintracciato su una panchina di un giardinetto pubblico in strada del Cavalcavia, viene portato con l’ambulanza in ospedale.

Le Volanti della polizia trovano Bollito nella sua abitazione con la musica rock “a palla”: dopo aver suonato il campanello si presenta alla porta il giovane, ma si scaglia con calci e pugni verso agenti.

Immobilizzato con le fascette in dotazione, anche ai piedi, in seguito a una perquisizione viene trovato sotto un cuscino il coltello insanguinato.

Voglio ammazzarlo“, ha gridato più volte mentre è stato condotto in carcere a Vicenza.