
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione comunista interviene sui temi della guerra e del riarmo europeo. E lo fa partendo dalla proposta di manifestazione Una piazza per l’Europa, “con zero bandiere di partiti, solo il blu monocromo europeista” evocata il mese scorso dal giornalista de La Repubblica Michele Serra, dopo quanto avvenuto nello studio Ovale in mondovisione tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky.
“Noi di Rifondazione Comunista – dice Acerbo – non parteciperemo all’adunata convocata da Repubblica per sventolare la bandiera di un’Europa che ha scelto la strada della guerra e del riarmo. Bisogna scendere in piazza semmai per dire No al mostruoso piano di riarmo da 800 miliardi annunciato da Ursula von der Leyen e ancor di più a qualsiasi invio di truppe in Ucraina. L’Europa fa finta di ribellarsi a Trump ubbidendo alla sua richiesta di aumentare le spese militari.
Mentre il patto di stabilità impone tagli alla spesa pubblica, il piano di riarmo è la pietra tombale sul modello sociale europeo. I nostri soldi vanno spesi per la sanità, l’assistenza sociale, il lavoro, la cultura, la ricerca, l’ambiente non per diventare un polo imperialista in guerra con altre potenze.
La Commissione Europea ha portato avanti una linea guerrafondaia che non permette di identificarsi con una bandiera che non è simbolo di pace e nemmeno di diritti umani vista la complicità col genocidio a Gaza.
Non vogliamo un’Europa militarista ma potenza di pace. A Ursula von der Leyen rispondiamo con le parole di Berlinguer: ‘Se vuoi la pace prepara la pace’. Per questo diserteremo la piazza di Michele Serra a cui diciamo: ‘Qui o si fa la pace o si muore’. Ma la diserzione silenziosa non basta. Non lasciamo che il 15 marzo sia solo dell’europeismo con l’elmetto. Proponiamo a chi è contro la guerra e il riarmo di ritrovarsi in una piazza pacifista“.