Achille Variati cambia idea: “corro per difendere un’idea di Europa, di Veneto, di politica”

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Achille Variati ascolta Carlo Calenda a Vicenza per la candidatura alle europee
Achille Variati ascolta Carlo Calenda a Vicenza per la candidatura alle europee

L’ex sindaco ed ex presidente delle Province Italiane Achille Variati accoglie l’invito del segretario del PD nazionale Nicola Zingaretti e annuncia con la nota che pubblichiamo la candidatura alle elezioni europee

Ho ascoltato l’invito del segretario nazionale Nicola Zingaretti, così come quelli di altre autorevoli personalità del mio partito, tra cui Carlo Calenda e Matteo Ricci, e i tanti appelli giunti dal territorio veneto e vicentino. E ho deciso di accettare la proposta di candidatura per le prossime elezioni europee. Sarà, lo so bene, una sfida molto difficile, forse la più difficile della mia vita: ma la affronto non da solo e per difendere un’idea di Europa, di Veneto, e anche di politica. Una politica basata su impegno, serietà e responsabilità, lontana anni luce da quella litigiosa e vanitosa dei soli salotti tv”.

Così Achille Variati, vicentino, 66 anni, una lunga esperienza amministrativa e politica alle spalle tra Consiglio Regionale, guida del Comune e della Provincia di Vicenza e presidenza e rilancio dell’Unione delle Province d’Italia, ha annunciato la propria candidatura nelle fila del Partito Democratico per le elezioni europee. Proprio Variati, pochi giorni fa, aveva sfilato il proprio nome dal mazzo uscito dalla direzione regionale del partito: il PD veneto, questa la sua tesi, avrebbe dovuto concentrare la propria forza, per evitare il rischio di rimanere senza rappresentati in una competizione che si annuncia complessa e agguerrita rispetto alle altre aree geografiche del collegio Nordest. Poi, una serie di appelli a ripensarci, sia da parte del territorio che della politica nazionale, culminati nell’invito diretto di Nicola Zingaretti.

Sono molto consapevole della complessità di questa partita. – spiega Variati – In lista ci sono big come Calenda, la vicepresidente dell’Emilia Romagna Gualmini, parlamentari uscenti di valore. E, anche in Veneto, figure con una notorietà molto superiore alla mia. Di corse ne ho fatte tante, vincendole sempre, e questa è forse la più difficile. Se mi rimetto in gioco è per difendere alcune cose in cui credo, e che vedo minacciate anche in queste elezioni così importanti per il nostro futuro. L’idea di Europa come casa dei popoli, non più debole come la vogliono le destre che alimentano divisioni e diffidenze ma più forte, capace di affrontare sfide epocali come quella ambientale e la lotta a povertà e diseguaglianze. L’idea di Nordest e di Veneto come territorio leader, che merita rappresentanti credibili e a tempo pieno, che a Bruxelles lavorino per il nostro bene e non per la propria carriera. E l’idea di una politica vera, fatta di serietà, responsabilità, impegno e risultati, non la politica spettacolo che si esprime dalla mattina alla sera nei litigiosi salotti televisivi. A qualcuno sembrerà un’idea romantica, per me rimane l’unico modo in cui ha senso intendere la politica: come impegno per migliorare la realtà, non per coltivare le proprie ambizioni”.