Pubblicato alle 16.04, aggiornato con nota fficiale alle 17.06. L’area urbana del centro di Vicenza è regolata dal Piano Coppa del 1979 che, nonostante abbia salvaguardato il contenuto storico della città per oltre trent’anni, è ormai obsoleto. Della necessità e del modo nel quale verrà revisionato hanno parlato oggi 7 marzo il sindaco di Vicenza Achille Variati e l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Marco Dalla Pozza, accompagnati dal consulente Unesco Giorgio Andrian e l’architetto Piergiorgio Tombolan a capo del gruppo di professionisti che si è aggiudicato l’incarico di redazione della variante del piano.
Variati ha dapprima elencato i motivi per cui solo a fine mandato abbia deciso di dare il via ai lavori di revisione del piano, individuandoli nella necessità di attendere che fosse pronto lo schema di riferimento del regolamento regionale dell’edilizia e nella volontà di tutelare il centro di Vicenza in qualità di patrimonio Unesco. Detto questo il sindaco ha sottolineato che i lavori, una volta iniziati, verranno valutati e messi in atto dalla nuova amministrazione secondo i suoi indirizzi avvantaggiandosi, però, della stesura già fatta dello studio.
La revisione, che interverrà sulle norme ancora inutilmente rigide del Piano Coppa, si articolerà in una prima necessaria fase di “ascolto”, che avrà termine indicativamente nel mese di aprile, e in una successiva fase di “dialogo”, come ha spiegato l’assessore Dalla Pozza, che si è poi soffermato sui temi fondamentali alla base del progetto. Il primo tema discusso è stato quello della residenzialità, l’assessore ha infatti espresso la ferma volontà di radicare la residenza all’interno del centro storico ed evitare il rischio che strutture ormai vecchie e fatiscenti allontanino sempre più residenti. Il secondo tema, che riguarda gli spazi pubblici e la richiesta di nuovi luoghi di socialità tra le vie del centro, secondo Dalla Pozza è “parte di un percorso che va valorizzato“. Un altro tema importante, quello della mobilità, riguarda gli accessi ztl, la logistica delle merci e la nuova mobilità sostenibile con l’energia elettrica. Chiude il tema dei servizi, come turismo, commercio e architettura. Tutto questo, ci tiene a sottolineare l’assessore, verrà gestito nel totale rispetto del centro storico e con un comune denominatore: sostenibilità, sia dell’edilizia, che della mobilità e dell’ambiente.
Nel master plan di questo progetto sono state individuate delle strategie che possono venire tradotte in interventi nella città; interventi che però devono essere condivisi da chi ne risulterebbe coinvolto in prima persona. Proprio in quest’ottica è stata pensata la seconda fase del piano di revisione, che sarà appunto una fase di dialogo.
Per rendere possibile la realizzazione di quanto spiegato dall’assessore Dalla Pozza sarà necessario quindi rendere più flessibile il rigido Piano Coppa, perché, come ha detto scherzando l’architetto Tombolan, “di un elevata tutela si può morire!“. Tombolan è a capo dell’equipe di professionisti che si farà carico dei lavori, composta, tra gli altri, anche dal consulente Unesco Giorgio Andrian che ha affermato che il centro storico di Vicenza è un “sito seriale” Unesco di edifici importantissimo nel mondo, e che da questa revisione ne può uscire solo che rafforzato.
A seguire nota ufficiale
Nuovo piano del centro storico, al via la fase di ascolto
Sindaco Variati: “Ma le scelte spetteranno alla prossima amministrazione”
Residenza, rigenerazione degli spazi vuoti, architettura, commercio, turismo. Passa da queste parole chiave, tutte all’insegna della sostenibilità urbana, il mandato che l’amministrazione Variati ha consegnato al gruppo di professionisti incaricati della redazione del nuovo piano del centro storico. Si tratta del raggruppamento temporaneo di professionisti Tombolan & associati di Padova, Nord Progetti srl di Parma e Massimo Vallotto architetto di Bassano del Grappa, già autori di importanti varianti urbanistiche, tra cui quelle dei centri storici di Verona e di Parma.
“A questi prestigiosi professionisti – ha annunciato oggi il sindaco Achille Variati – abbiamo consegnato un incarico che può decollare, ma che nel corso del nostro mandato non andrà oltre la fase preliminare di ascolto della città e l’elaborazione di un documento da lasciare alla nuova amministrazione. E’ giusto infatti che sia quest’ultima a definire le tesi della futura variante. Noi, in sostanza, alleggeriamo i tempi, ma non anticipiamo scelte sul futuro della città che ormai spettano ad altri”.
Il precedente piano del centro storico, noto come Piano Coppa, risale al 1979. Allora fece scuola, ma a distanza di decenni la sua rigidità rispetto ad un tessuto urbano profondamente cambiato si fa sentire. Vi è un’attesa molto elevata da parte dei residenti, delle categorie economiche e degli ordini professionali verso nuovi strumenti urbanistici ed edilizi. Per questo motivo la scorsa amministrazione Variati ha redatto un masterplan e questa giunta ha dato il via alla redazione di una variante al piano degli interventi ormai indispensabile allo sviluppo della città.
“Si tratta di una variante – ha precisato l’assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza – che fin da subito terrà conto di temi trasversali e condivisibili da chi ha a cuore il futuro di Vicenza. Sotto il comune denominatore della sostenibilità sarà importante, prima di tutto, porre grande attenzione alla valorizzazione della residenzialità, frenando l’impoverimento dovuto in particolare alla crescita dell’età media e dei nuclei monoparentali. Si dovrà ragionare a fondo sui vuoti, sugli spazi di socialità, sui servizi intesi come commercio, rinascita turistica, terziario, sulla valorizzazione del patrimonio architettonico di una città Unesco. Centrale dovrà essere l’attenzione alla mobilità sostenibile”.
Poiché però “il piano non va redatto al chiuso”, questi temi saranno sviscerati dai progettisti in una prima fase di ascolto degli stakeholder cittadini, martedì 27 marzo, ai chiostri di Santa Corona, con un’intera giornata dedicata ad incontri aperti alle istituzioni, alle associazioni di categoria, agli ordini professionali, alle associazioni culturali.
Come ha precisato l’architetto Piergiorgio Tombolan, la fase di partecipazione avrà grande risalto perché servirà ad aprire un dialogo non solo con chi vive, ma anche con chi vuole investire nel centro storico. I progettisti, peraltro parallelamente impegnati in una complessa attività prettamente tecnico-normativa, cominceranno a raccogliere le necessità del mondo che cambia e di individuare interventi compatibili con le doverose tutele, con l’obiettivo di dar forma a una nuova disciplina rigorosa, ma anche operativa e flessibile.