Tra i tanti talloni di Achille, che ne ha molti visto che ha i piedi in numerose staffe, uno in particolare lo indica come perdente. E’ il “parco”, parolina magica con la quale ha cavalcato fin dal 2008 un modo di fare politica antico, ma capace di intuarsi (penetrare, ndr) nelle illusioni populiste che allora erano l’antiamericanismo di maniera e l’ecologismo, sempre di maniera, della sinistra vicentina, mentre quella romana trattava per le assegnazioni degli appalti dell’erigenda base, cosa poi avvenuta.
Achille Variati ha indicato per ben due tornate elettorali il parco da predisporre nella zona dell’ex aeroporto vicentino come quel monumento alla sua carriera da politico che nei secoli lo avrebbe ricordato. Con gli asclepiadei minori di Orazio, a sè stesso il Sindaco a fine mandato ricorda: ho eretto un monumento più duraturo del bronzo/e più alto del regale sito delle piramidi, tale che/né la pioggia corroditrice né l’Austro sfrenato/potrebbero distruggerlo, né l’innumerabile serie/degli anni e la fuga delle stagioni.”
Questo parco che doveva essere l’insegna di un decennio non esiste semplicemente e per fine mandato non sarà inaugurato di certo. In dieci anni la cosa si sarebbe potuta fare anche, invece sarà una palla al bilancio del Comune e per vanagloria o per interesse questo il dubbio non amletico che ci coglie. Pare che i dintorni del parco erano stati considerati come zone edilizie, per fare del parco stesso quel centro della grande Vicenza come dissertava un sociologo.
Parlare di fallimento è facile, ma se fosse solo questo il parco delle illusioni variatiane, sarebbe ben poca cosa. Il fatto è che tutti i parchi esistenti a Vicenza, quelli che esistono da anni, sono nelle condizioni del degrado non solo perché spesso con poca manutenzione, ma perchè diventati luoghi di spaccio, sono di fatto presidiati da abili persone in bicicletta e telefonino, che si spostano secondo richiesta di questo o quel prodotto per lo sballo. Campo Carzo è ben noto, ma ora anche il parco di via Adenauer è balzato alla cronaca, per non parlare dei parcheggio dove tra questuanti e spacciatori si ha quasi paura. La situazione è rilevabile un po’ dovunque e nemmeno le piazze del centro cittadino, dove si fa festa per onorare i guadagni di un privato, sono immuni dal degrado.
Certo la colpa non è solo degli spacciatori, ma anche dei consumatori, che favoriscono il mercato e sarebbe ora di smetterla con i piagnistei per i poveretti disadattati, mentre nulla si fa anche legalmente per porre qualche rimedio.
Così anche il Sindaco, che alte grida per ogni tanto esibisce pur se non servono a nulla, dovrebbe essere più parco e operare di più. Lo sparuto gruppo dell’esercito che bene assolve ai suoi compiti è giunto in ritardo e in clima elettorale, quando ormai da Campo Marzo lo spaccio si era diffuso in tutti i parchi e non solo.
Così ricordiamo che l’illusione “parco” è diventato il problema e il pericolo parchi. Di ciò ce ne ricorderemo alle prossime elezioni, dove Variati ha fatto di tutto e opera per garantirsi una continuità. E ci è riuscito con il parco modo con il quale Otello Dalla Rosa critica l’ amministrazione nella quale è stato coinvolto e che lascerà soldi a Goldin e problemi al Comune.