Da Il Gazzettino di ieri, 30 gennaio (ripreso da VicenzaPiu.com), apprendiamo che attorno alla Fondazione Roi sarebbero in atto strane manovre. Queste ultime, a quanto si legge, sarebbero tese a trovare un posto in cda a Jacopo Bulgarini d’Elci attuale vicesindaco berico, il quale, sfumata la candidatura a sindaco perché trombato alle primarie, pare con l’aiuto di precisi ambienti della Confindustria vicentina e con l’aiuto dell’attuale primo cittadino del Pd, Achille Variati, sarebbe stato in qualche modo portato in palmo di mano al cospetto del presidente della Fondazione Ilvo Diamanti, altro amico di Variati, proprio per permettere al vice di trovare un posto di prestigio e, diciamo noi, anche uno stipendio di prestigio.Poverino fra un pò, causa scadenza del mandato, sarà senza introiti, dopo dieci anni che, grazie a Variati, incassa un lauto stipendio pagato da noi contribuenti vicentini prima come portavoce del sindaco e poi, senza essere mai stato eletto da nessuno, come vice sindaco e assessore. Ma andare a cercarsi un lavoro? Per esempio montare plateatici in corso Fogazzaro o fare l’uomo sandwich per gli eventi di Confindustria Vicenza non sarebbe male. In tutta questa vicenda grottesca c’è anche un elemento di grande tristezza da valutare. Che la Roi con la sua storia e la sua dignità debba ridursi a ufficio di collocamento di un vicesindaco trombato è triste. Come è triste che un accademico di valore come il presidente Diamanti, avalli col suo silenzio, questa miseria. Ora se i diretti interessati, a partire dal presidente, sanno che le cose sono andate diversamente smentiscano subito. Il loro silenzio sarebbe tanto grave quanto ridicolo.
PS.
Perché non dare il posto di Bulgarini nel cda della Fondazione Roi a un truffato della BPVi?
Franca Equizi
SOS Giustizia e Legalità